Cemento in mezzo alla natura: scempio sui sentieri dell’area marina protetta
| di Luigi Martino«Siamo nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, lungo la costa Cilentana in area Sic (sito interesse comunitario) e Zps (zona di protezione speciale), alle pendici del Monte Bulgheria, in prossimità di Cala del Pozzallo nel comune di Camerota, lungo il sentiero Tpc della Carta dei Sentieri del Parco tav 9, lungo il sentiero E 12(un sentiero immaginario nella testa di qualcuno, un buon cavallo di troia)». Inizia così la denuncia social di Francesco D’Alessandro, una guida escursionistica conoscitore del Cilento. E’ lui a denunciare lo scempio che ignoti hanno messo in atto lungo i sentieri che conducono all’area marina protetta degli Infreschi e della Masseta.
«Un itinerario adatto a tutti i Merenderos di buona volontà. Un itinerario che mostra le bellezze della costa Cilentana e di cosa sia questo territorio che è il Parco. Un itinerario su cui gira, tutta l’industria del turismo slow del territorio, super richiesto, super gettonato – continua D’Alessandro -. Non so, se riesco a spiegarmi! E nessuno vede nulla, anche i cosiddetti ‘trekker’ o escursionisti ‘che dovrebbero essere, i primi fautori della difesa della bellezza dei luoghi a favore delle generazioni future’. Venti anni fa Ernesto Galli della Loggia in un suo libro sull’identità italiana si chiese: su cosa di fonda la nostra nazione? La risposta fu semplice: sulla bellezza. Aggiunge: fondata sul matrimonio fra una natura straordinaria e la straordinarietà del genio italiano. Allora chiedetemi perché mi incazzo?». Alla denuncia D’Alessandro ha allegato anche alcune immagini che vi proponiamo di seguito.
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