Tanti auguri a Zu Peppino per i suoi 100 anni
| di Raffaele GalatoGiuseppe Di Luca, classe 1909, ha cento lunghi anni da ricordare e mille storie da raccontare: “dovremmo parlare per un giorno intero per raccontare la mia vita” dice con voce tranquilla e viso sereno.
Dice di aver avuto 6 figli e di non aver mai contato quanti sono i nipoti, i pronipoti ed i figli dei pronipoti.
Ma i celesti occhi si illuminano di memorie e paure a ripensare alla guerra. Della guerra ricorda tutto: ha raccontato del periodo passato a Genova tra i carabinieri aggiunti e di come si salvò dai campi di concentramento tedeschi solo perché il caso volle che al momento del rastrellamento lui fosse in libera uscita lontano dalla città. E poi il rientro verso il sud da sbandato. Il passaggio del fronte tra tedeschi ed alleati e le pallottole che fischiavano sopra la testa. Il convoglio speciale per i profughi che ansimando lo portò prima a Caserta, poi a Salerno, Agropoli e, finalmente, Sapri. Il rientro, a piedi, fino a Licusati. Ed i primi oliveti cusitani che lo abbracciarono in quel di “Massicanale”. Quel paesano, quell’amico, che per primo incontrò sotto gli ulivi di Massicanale: Vincenzo Saturno detto “Saccuccello”. Il rientro in paese preceduto dalla notizia del suo arrivo portata dall’amico che aveva corso più veloce.
Ma zio Peppino potrebbe raccontare per giorni e giorni storie di vita e di lavoro tra le terre cusitane e le botteghe sud-americane.
E poi le canzoni cilentane (una di “partenza” ed una di “dispetto”) per ricordare di quando lui e gli amici cantavano nei vicoli di Licusati nelle lunghe notti invernali.
Il locale è gremito. Molti vogliono porgere gli auguri di buon compleanno a zio Peppino. Tra questi, oltre ovviamente ai parenti, tanti amici, il parroco Don Vincenzo ed una delegazione dell’Amministrazione Comunale nelle persone della Presidente del Consiglio Rosa Anna Mazzeo e gli assessori Calicchio Giuseppe, Saturno Mario Domenico e Guzzo Pier Paolo.
Dopo le candeline, la torta. Ma zio Peppino ne assaggia soltanto un pochino ed un sorso di spumante per buon augurio contravvenendo alle sue abitudini giornaliere che prevedono un buon bicchiere di vino a pranzo ed un bicchiere di latte a cena.
AUGURI DI CUORE, ZIO PEPPINO.
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