Centola, raccolta firme dell’associazione: «Molpa inaccessibile e divorata dalla vegetazione»

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Centola, raccolta firme dell’associazione: «Molpa inaccessibile e divorata dalla vegetazione»

Nel cuore del comune di Centola sorge la Molpa, sito di interesse storico e culturale di pregio, resti di una città di origine greca che fu dimora dell’imperatore Massimiliano e probabilmente città natale di dell’imperatore Severo. Peccato che sia inaccessibile al pubblico, o meglio, ciò che resta delle antiche rovine, castello compreso, è stato quasi completamente divorato dalla vegetazione. Un controsenso se si pensa che il territorio cilentano vive di turismo e di storia. Storia che ora resta celata circondata da macchia mediterranea. E’ quello che denunciano i ragazzi dell’associazione Pro Molpa che, a partire da luglio 2016, hanno iniziato una raccolta firme da accompagnare a delle lettere aperte indirizzate al comune di Centola, all’Ente Parco e al ministero dei Beni culturali, che a distanza di un anno non abbiano dato risultati sperati. Spiegano che «se valorizzato tale sito potrebbe generare un flusso turistico che, seppur discreto, potrebbe solo giovare al territorio ma, come detto, a distanza di un anno, nulla ancora sembra essersi mosso». 

Ma perchè è così importante la Molpa? Il sito risulta abitato fin dall’epoca quaternaria. A provarlo sono i ritrovamenti della grotta del Visco e delle Ossa. Successivamente, nel 540 a.C. furono gli stessi fondatori di Elena ad edificare il primo insediamento, gli scavi hanno infatti riportato alla luce resti di fortificazioni e parte dell’acropoli. Con l’arrivo dei Romani il sito diventa una base militare a scopo difensivo e successivamente meta preferita dell’alta società romana. Molti nobili e senatori gradivano infatti soggiornare nei periodi estivi lungo le coste cilentane, in particolare alla Molpa che, con molta probabilità, ha ospitato ben due imperatori. Oggi del sito sono apprezzabili, in particolare, la chiesa di San Giuliano e l’antico castello. 

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