Messa ed Omelia per i candidati alle Amministrazioni Comunali
| di Marisa RussoVenerdì 29 è giunto l’invito per tutti i candidati alle Amministrazioni Comunali ad una Messa con Omelia nella Chiesa di San Marco, dedicata da Don Vincenzo Fiumara, da sei anni parroco calabrese sul territorio di Castellabate nelle frazioni Alano, Lago, Ogliastro, S.Marco, proveniente da Agropoli.
E’ stata un’iniziativa interessante, originale e significativa che avvicina la Chiesa ai problemi sociali, in un territorio, nel Cilento, che vive un difficile, complesso momento.
Nelle prime file, sui due lati, hanno preso posto i candidati a sindaco Domenico Di Luccia e Marco Rizzo, assenti il capolista Costabile Maurano, sindaco uscente, ed il candidato a sindaco Spinelli, per motivi familiari, rappresentato dalla capolista Luisa Maiuri, tutti affiancati dai componenti delle liste.
Momento sereno anche se lo scambio del segno di pace tra loro è stato inutilmente atteso dai fedeli presenti. La Chiesa di S.Marco, particolarmente ornata da tanti variopinti fiori per le celebrazioni annuali per il santo, sembrava emanare l’eco di una Chiesa orientale portata dal santo Evangelista, la cui statua, con la penna nella mano destra ed il libro, il Vangelo, a sinistra, richiama e simboleggia l’importanza della scrittura, ovvero del messaggio culturale. Don Vincenzo, dopo aver ringraziato i candidati per aver accettato il suo invito, ha richiamato all’importanza della gestione della cosa pubblica, alla morale del compito per cui si propongono, che deve vederli impegnati ad osservare il territorio ed a proporre soluzioni ai problemi che lo affliggono, allontanando nelle proprie proposte i propri interessi a favore del miglioramento sociale del paese.
Ha richiamato all’importanza di organizzare lavoro per i giovani che non possono formare famiglie, un lavoro nel rispetto dell’habitat nel quale vivono.
In particolare ha ricordato casi nei quali un familiare ha denunciato rappresentanti della mala vita, sentendo la necessità di rasserenare la propria coscienza, rinnegando il grande benessere economico, per un atto di rettitudine morale e sociale. Ha sottolineato quindi come la stima di sé, il senso di giustizia sociale ed il benessere spirituale devono superare ogni rapporto anche di parentela! Sembrava anche, tra le righe, richiamare, in questa circostanza elettorale, al diritto-dovere di ogni cittadino di votare per chi ritiene sia più idoneo al compito per cui si propone, al di là di diffuse e molto più improprie motivazioni, come quelle di parentela o di ricambio di favori ottenuti o sperati! Ogni Comunità ha gli Amministratori che merita, ovvero quelli che la maggioranza ha eletto, in una società democratica, che non è regno, né impero.
Il diritto-dovere al voto consapevole non può essere né negato, né sottovalutato.
Apprezzata la scelta del parroco, il suo impegno.
Usciti dalla Chiesa si è constatato che tutte le tre liste avrebbero attuato i loro comizi elettorali nello stesso giorno alla stessa ora, in tre frazioni diverse, non dando così l’opportunità agli elettori di ascoltare tutti i candidati.
Un altro diritto irresponsabilmente negato!
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