Christopher, gira il mondo senza telefono e non conosce i social
| di Luigi MartinoChi è questo ragazzo biondo che si aggira tra le strade di Marina di Camerota, indossa un maglione colorato e stringe tra le mani una pagaia? E’ la domanda che un po’ tutti vorrebbero fare qui, in questo lembo di Cilento bagnato e infreddolito, che aspetta trepidante l’arrivo della primavera. Questo ragazzo si chiama Christopher e viene da lontano. E’ in viaggio da un anno e mezzo, da solo. «La mia famiglia non sa’ nemmeno dove sono» spiega in un inglese perfetto. E’ nato tra le ampie spiagge del Mar Baltico e le fitte ed estese foreste della Lettonia, una nazione compresa tra la Lituania e l’Estonia. Vi ricordate quelle bandiere a bande orizzontali granata e bianche, nere e blu che si trovavano sul libro di geografia delle scuole medie? Ecco, proprio lì. Non viene da Riga, dalla capitale, non conosce i grandi mercati e gli edifici in legno o in stile Art Nouveau che fanno da cornice alla città vecchia di epoca medievale, con la chiesa di San Pietro. Lui si definisce un tipo «selvaggio» alla continua ricerca di «nuove avventure».
Ha viaggiato a piedi, in treno, in auto e in bicicletta. Poi è arrivato ad Ischia e ha comprato un kayak. Dall’isola ha percorso alcune miglia in mare. Poi di nuovo a piedi. Poi di nuovo in mare. Fino a raggiungere il Cilento. Marina di Camerota per l’esattezza. Quasi 3 mila chilometri di incoscienza mista ad amore. Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Austria, Italia: ha attraversato cinque nazioni diverse e ha dormito a casa di non sa’ nemmeno lui quante persone. «Sono un viaggiatore avventuroso – c’è scritto sul cartello che espone orgoglioso ad un gruppo di ragazzi che lo hanno fermato per scambiare una chiacchiera – alla ricerca di un posto in cui stare per un paio di notti. Mi ospiteresti?».
La richiesta è stata subito accolta dalla Chiesa. Ed è così che Christopher ha passato la sua prima notte a Marina di Camerota nelle stanze della Casa Canonica. «Ma io qui non ci voglio stare. Io voglio conoscere gente nuova, famiglie nuove, esperienze nuove». Ha lasciato l’immobile della curia e la seconda notte l’ha passata per strada. Il panificio gli ha offerto il pranzo: un bel cartoccio di pizze calde. La sua richiesta è dormire e condividere delle giornate con persone del posto che gli offrono un posto dove sistemarsi per la notte e un piatto della cucina tipica locale. «Sono stato anche a Palinuro e ora sono diretto in Sicilia» ha raccontato. E quando qualcuno si affeziona e non vuole perdere il contatto, va a finire che gli chiede il suo account Instagram o i dati del suo profilo Facebook. «Ma io non sono iscritto a nessun social e non ho il cellulare», risponde lui.
Christopher ha litigato con i genitori. O almeno è quello che lui racconta. A suo dire non li vedrebbe da anni e loro non avrebbero notizie del figlio. A qualcuno giura di avere 21 anni. Ad altri, invece, dice che è più grande. «Non è importante quanti anni hai o quale è il tuo nome – dice – nella vita contano le esperienze, le persone che incontri e i posti nuovi che conosci». Passerà l’inverno al Sud Italia. Non ha mappe, non ha programmi, non ha soldi. «Servono a poco, in Lettonia stavo bene, non mi mancava niente, avevo anche un lavoro e guadagnavo bene. Una montagna di euro, ma il mio viaggio non ha prezzo» chiosa.
©Riproduzione riservata