La forza della fede crea unione per il recupero dell’ambiente
| di Marisa RussoUniti anche nei significati dei nomi, il paese ed il Santo Patrono, ricordando l’uno, Cicerale, la produzione agraria dei ceci, l’altro la sua origine contadina (dal greco “gheorgos”= contadino), sono inscindibili nella forza tenace, espressa da quell’impennato cavallo per abbattere le avversità, lottare quel simbolico drago.
I fedeli di questo piccolo paese storico che si affaccia sull’Alento, in una terra boscosa ed affascinante, si sono impegnati per recuperare la bella Chiesa di San Giorgio, in situazione precaria, peggiorata dopo gli ultimi eventi atmosferici.
Raccolti i fondi, senza aspettare i contributi di Enti Pubblici o della Curia, sono iniziati i lavori. Il giovane parroco Don Giuseppe Sette, giunto dalla Calabria, ordinato sacerdote a giugno, parroco da Novembre, ha certamente dato nuovo impulso alla Comunità.
Si spera che i lavori terminino per fine gennaio, ma certamente alla prossima festività di San Giorgio, il 23 Aprile, la Chiesa dal bel, potente, colonnato accoglierà con un nuovo look!!
Questa Comunità -afferma don Giuseppe rispondendo ad una mia domanda- ha forti potenzialità a volte spente da divisioni interne!- Ha con poche parole focalizzato un forte problema diffuso in questo territorio. Il desiderio di rendere agibile e recuperare questa bella ed importante loro Chiesa, li ha però uniti, protetti da questo Santo che unisce anche Occidentali ed Orientali nel suo culto. Mentre si opera alacremente per il recupero dei marmi degli altari, per il ripristino della pavimentazione, delle pareti, dell’impianto elettrico e di quant’altro, in un cantiere aperto con entusiasmo, le messe domenicali vengono celebrate nella Sala Polifunzionale del Municipio. Anche se l’impegno del precedente parroco, Don Giuseppe Dianese, aveva dato inizio ad un primario recupero, forse non solo la Chiesa risente ancora dell’impostazione del conosciutissimo Don Angelo, che riempì tante mura dalla scritta “DIO E’”, ma era poco attento come mediatore, come Pastore della Comunità. La nuova, moderna personalità di don Giuseppe Sette, anch’egli portatore di un fortunato simbolo nel cognome, numero essenziale, “magico” e benaugurante, progetta varie iniziative per un forte coinvolgimento, come un giornalino di Comunicazione Sociale, dando quindi nuove speranze di un impulso aggregativo per sempre migliori iniziative.
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