Cilentana, una scia di sangue che non si ferma: velocità o altro?
| di Luigi Martino
La Strada Statale 18, nota come “Cilentana”, continua a essere teatro di gravi incidenti stradali che mietono vittime e seminano dolore nelle comunità locali. L’ultimo drammatico episodio si è verificato il 14 marzo 2025, quando un violento scontro tra più veicoli, avvenuto tra le uscite di Pattano e Vallo Scalo, ha causato la morte di due persone e il ferimento grave di una terza.
Le vittime di questo ennesimo incidente sono Eugenio Mautone, 32 anni, residente a Ceraso, e Andrea Cortazzo, 82 anni, di Velina, frazione di Castelnuovo Cilento. La notizia ha profondamente scosso le rispettive comunità, dove entrambi erano molto conosciuti e stimati.
Purtroppo, questo tragico evento non rappresenta un caso isolato. Negli ultimi anni, la Cilentana è stata spesso al centro delle cronache per incidenti mortali. Ad esempio, nel solo 2024, si sono registrate diverse vittime sulla Statale 18, con numerose lapidi e mazzi di fiori a testimoniare le tragedie avvenute.
Inoltre, tra la SS18, dall’inizio del 2024 si sono contati ben 13 decessi, di cui cinque motociclisti. L’ultima croce sull’asfalto porta il nome di Agostino Diotaiuti, all’altezza di Poderia, a gennaio, e poi anche Vincenzo Ruotolo, 43enne di Battipaglia, vittima di un incidente nel novembre 2024.
Le cause di questi incidenti sono spesso attribuite a fattori come l’eccesso di velocità, sorpassi azzardati e condizioni stradali non ottimali. Nonostante le ripetute richieste di interventi per la messa in sicurezza della strada, avanzate da diversi comuni sin dal 2021, molte di queste istanze sono rimaste senza esito.
È fondamentale che le autorità competenti intervengano con urgenza per migliorare la sicurezza sulla Cilentana, attraverso interventi strutturali e campagne di sensibilizzazione rivolte agli automobilisti. Solo così sarà possibile ridurre il numero di incidenti e garantire una maggiore sicurezza per tutti gli utenti della strada.
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