Cilento, bancarotta: carabiniere tra coinvolti. I particolari
| di Luigi MartinoReimpiegavano nel settore edile denaro di illecita provenienza: arrestate 5 persone. La Guardia di finanza di Salerno, su disposizione della procura della Repubblica di Vallo della Lucania, ha eseguito un’ordinanza di misure cautelari – tre in carcere e due ai domiciliari – nei confronti di cinque persone, indagate a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, bancarotta fraudolenta, impiego di beni o utilità di provenienza illecita, intestazione fittizia e corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Tra i coinvolti c’è anche un carabiniere in servizio presso la stazione di Ascea. Disposto anche il sequestro preventivo di 59 fabbricati, 37 terreni e di un impianto di produzione di calcestruzzo e relative betoniere, per un valore complessivo di oltre 10 milioni di euro. Nel mirino delle fiamme gialle è finito un imprenditore edile, indicato quale vero e proprio monopolista del settore nell’area del comune di Ascea e delle zone limitrofe.
L’associazione per delinquere di natura “familistica” era composta da quattro persone: il proprietario di un noto impianto di calcestruzzo e sua figlia, veri dominus del gruppo e già arrestati per bancarotta fraudolenta nel 2013, un fratello con il ruolo di prestanome nelle diverse società satellite ed il marito della figlia, imprenditore originario della provincia di Napoli. Un sistema, quello messo in piedi, che vedeva al suo apice una società occulta le cui attività hanno consentito la realizzazione del meccanismo di distrazioni e reinvestimenti.
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