Cilento, è saltato il tracciamento dell’Asl: i dati vengono comunicati con molto ritardo
| di Luigi MartinoIl personale sanitario è da apprezzare per l’immane sforzo messo in campo durante questi mesi di emergenza sanitaria mondiale, nonostante le difficoltà e il numero esiguo delle figure impiegate nei vari ambiti. Fatta questa premessa, è doveroso capire come avviene il tracciamento e soprattutto perchè la comunicazione dei nuovi casi covid è in forte difficoltà.
Il ritardo con il quale Asl e Regione Campania comunicano i dati dei nuovi positivi agli enti (o a volte non comunicano proprio), è fisiologico. Il numero dei casi giornalieri è schizzato nelle ultime settimane e i sistemi sono in parte saltati. Ma come funzionano nei dettagli le comunicazioni tra farmacie, istituti privati, Usca, Asl ed enti?
Chi effettua testi antigenici o molecolari, comunica all’Asl di riferimento i nuovi casi positivi. Le farmacie, l’Usca (Unità speciali di continuità assistenziale) e gli istituti privati, inviano, una volta processati, i dati dei test. Questi dati, per quanto riguarda la Regione Campania, vengono inseriti nella piattaforma ‘E-Covid Comunicazioni Regione Campania‘. A questo sistema possono accedere i Comuni attraverso delle credenziali specifiche e una password verificata a due fattori (con una conferma su una mail specifica). E’ qui che i Comuni, ad esempio, per i consueti bollettini, prendono i dati. Se salta un anello della catena, se i dati dunque vengono comunicati in ritardo, i Comuni non riescono ad essere puntuali con i cittadini.
C’è anche un altro tipo di comunicazione, che però è riservata solo all’Usca ed esclude i tamponi antigenici somministrati nelle farmacie, ad esempio. L’Usca (cioè i medici con le tute bianche dell’Asl e della Croce Rossa che si recano a domicilio a effettuare i tamponi) invia via pec agli enti i nuovi casi positivi accertati, i contatti di caso e i recapiti telefonici compreso l’indirizzo.
Vista la quantità eccessiva di tamponi processati ogni giorno, considerato che i dati non provengono da un solo sistema ma da diverse fonti, sempre con più frequenza le comunicazioni avvengono con un ritardo di giorni e molti casi positivi non vengono nemmeno comunicati. E’ bene ribadire che la conta dei positivi è un aspetto prettamente sanitario, serve agli addetti ai lavori per il contact tracing, cioè il processo di identificazione delle persone che potrebbero essere venute a contatto con una persona infetta e la successiva raccolta di ulteriori informazioni su tali contatti.
Il ritardo delle comunicazioni dei singoli casi positivi, fa saltare il conteggio reale perchè, nel frattempo che i tamponi vengono processati e i nuovi dati raccolti, inviati e caricati, altri pazienti si negativizzano e bisogna preparare le ordinanze di fine isolamento domiciliare. E’ normale che, sopratutto nei piccoli paesi come quelli che compongono gran parte del territorio cilentano, il cittadino è molto più rapido delle autorità sanitarie stesse nel comporre il contact tracing di un nuovo positivo, geolocalizzarlo e cercare sui social le ultime immagini postate che lo ritraggono insieme a probabili nuovi contagi. Ma è attività di chi – probabilmente – non ha altro da fare.
Il cittadino dovrebbe documentarsi sulle nuove misure, approfondire sull’importanza dei vaccini anticovid, rispettare le norme di prevenzione. Il resto è compito delle autorità sanitarie. I Comuni non sono obbligati a trasmettere i bollettini. I positivi non sono appestati, a loro viene comunicato l’iter da seguire e devono rispondere solo ai propri medici di base o al personale dell’Usca.
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