Cilento, fatti brillare ordigni bellici in mare
| di Luigi MartinoFatti brillare nel mare di Paestum, nel Salernitano, ordigni esplosivi risalenti alla Seconda guerra mondiale. L’operazione è avvenuta questa mattina a 4 miglia al largo della città dei Templi, nel Comune di Capaccio Paestum, e ha visto impegnati i palombari del G.O.S., Gruppo Operativo Subacquei, del Comando Subacquei ed Incursori della Marina Militare distaccati presso il nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) di Napoli. Al centro dell’operazione, il relitto di una imbarcazione statunitense affondata durante lo sbarco delle truppe anglo-americane sul litorale pestano, il 9 luglio del 1943, e individuato nei giorni scorsi.
A preoccupare i palombari della Marina Militare, il gran numero di proiettili, circa 3500, una mezza dozzina di rotoli di miccia, 45 proiettili da 105 mm. per carri armati del tipo Sherman e 3 tubi di esplosivi rinvenuti all’interno del relitto e nelle sue immediate vicinanze.
I palombari hanno quindi provveduto a mettere in sicurezza il materiale esplosivo, trasferendolo a quattro miglia di distanza dalla costa, in un’area appositamente individuata dall’autorità marittima, dove, preservando l’ecosistema marino, si è provveduto al brillamento degli ordigni bellici. Durante la ricognizione subacquea, gli uomini dello SDAI hanno anche individuato un carro armato probabilmente del tipo M4 Sherman in ottimo stato di conservazione. Lo scorso anno, i palombari della Marina Militare hanno recuperato e bonificato oltre 44mila ordigni esplosivi di origine bellica, mentre dal primo gennaio di quest’anno sono già 52mila i manufatti esplosivi rinvenuti e neutralizzati in mare, nei fiumi, e nei laghi italiani.
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