Cilento, fatture false per evadere il fisco: coop trasporti beccata dalla Finanza
| di Luigi MartinoSu disposizione della procura di Vallo della Lucania, la guardia di Finanza del comando provinciale ha eseguito il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente per oltre 490mila euro nei confronti di una cooperativa di trasporti del Cilento e del suo legale rappresentante, indagato per reati di natura tributaria.
Fatture per operazioni inesistenti: l’indagine Il provvedimento cautelare è stato emesso al termine di una articolata indagine volta ad appurare un presunto giro di fatture false messe in atto da alcune società della Piana del Sele per fini di evasione fiscale.
I militari della tenenza di Vallo della Lucania, poi, sono risaliti ad una impresa di Salento che negli anni dal 2014 al 2016 aveva contabilizzato costi per importi significativi, apparentemente riconducibili a servizi di trasporto resi per conto di Poste Italiane.
Ma l’esame delle scritture contabili ha messo alla luce che, in realtà, la maggior parte delle spese attestate non erano mai state sostenute. Le operazioni commerciali sarebbero intercorse con fornitori risultati irreperibili e privi di qualsiasi struttura aziendale.
Avvalendosi di documentazione verosimilmente falsa, per un ammontare di oltre 900mila euro, la cooperativa ha potuto beneficiare di un abbattimento illegittimo delle imposte sui redditi e dell’Iva quantificata in quasi mezzo milione di euro.
I provvedimenti nei confronti delle imprese I titolari dell’impresa controllata e delle 5 società coinvolte nel meccanismo di frode sono stati denunciati per i reati fiscali, rispettivamente, di utilizzo e di emissioni di fatture per operazioni risultate inesistenti, accuse per le quali rischiano una condanna fino a 6 anni.
Sequestrati dai finanzieri immobili, beni aziendali (tra cui 11 automezzi) e disponibilità finanziarie per garantire il pagamento dei debiti con l’erario.
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