Cilento: istigazione alla corruzione, Riesame libera indagati
| di Luigi MartinoErano finiti in cella dopo la denuncia presentata da un funzionario dell’ufficio Tecnico di Pollica. Il blitz scattò la mattina del 14 maggio scorso. I carabinieri della compagnia di Vallo della Lucania, agli ordini del capitano Mennato Malgieri, notificarono quattro misure cautelari. Questa mattina, il tribunale del Riesame di Salerno, ha accolto l’annullamento della custodia cautelare avanzata dai legali degli indagati. Ora Carmine Del Verme, Terenzio Stabile e Carmine Rosalia possono tornare liberi. Massima soddisfazione espressa dagli avvocati Cinzia Morello, Elia Caringi, Giuseppe Stabile e Giovanni Laurito.
La settimana scorsa il gip del tribunale di Vallo della Lucania, aveva già disposto l’applicazione di una misura cautelare più leggera. Del Verme e Rosalia, funzionari comunali a Torchiara e Cannalonga, e Cammarota, imprenditore, lasciarono la casa circondariale di Vallo della Lucania per tornare a casa, agli arresti domiciliari. Fu respinta, invece, la richiesta avanzata dai legali di Stabile, funzionario dell’ufficio Tecnico di Castellabate, la cui misura cautelare del carcere è rimasta invariata fino alla decisione del Riesame.
Un passo indietro
I fatti, come sottolineato in precedenza, risalgono al 14 maggio scorso. Una tangente di diecimila euro per pilotare l’ appalto per il rifacimento della rete fognaria del comune di Pollica da due milioni e seicentomila euro. Ma Domenico Giannella, 47 anni, da 22 responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Pollica, appena ricevuta la proposta non ha avuto dubbi: ha prima chiamato il suo sindaco, Stefano Pisani, e insieme hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri. «Ho pensato ad Angelo Vassallo – ha raccontato Giannella -. Ho pensato ai 14 anni che ho trascorso con lui in Comune. Il suo insegnamento non è stato vano». Sono partite così, lo scorso marzo, le indagini della procura di Vallo della Lucania che hanno portato, quel giorno, all’arresto in carcere di 4 persone. Tutti sono accusati, in concorso tra loro, di istigazione alla corruzione. Tutto accertato dai carabinieri e ben documentato nell’ordinanza di custodia cautelare di 24 pagine firmata dal gip del tribunale di Vallo della Lucania, Sergio Marotta.
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