Cilento, la pineta di Baia Arena intitolata alla memoria di Giuseppe Tarallo
| di Marianna ValloneLa pineta di Baia Arena, nel comune di Montecorice, sarà intitolata a Giuseppe Tarallo. E’ quanto deliberato dal Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che ha deciso di intitolare in sua memoria la Pineta di pini d’Aleppo situata nella “Baia Arena” del Comune di Montecorice, di cui è stato sindaco, e di stabilire inoltre la non alienazione dell’area.
«Ho ritenuto giusto e opportuno intitolare la Pineta “Baia Arena” alla memoria del Prof. Giuseppe Tarallo, Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni dal 2001 al 2006 e Commissario Straordinario dal 2006 al 2008, che ha profuso un impegno costante per la valorizzazione e la promozione del patrimonio naturalistico, paesaggistico e culturale della nostra Area Protetta. Proprio il Presidente Tarallo consentì di sottrarre alla speculazione edilizia la Pineta di “pini d’aleppo” situata nella “Baia Arena” di Montecorice, che fu acquisita al patrimonio dell’Ente Parco. Ho ritenuto anche giusto dare una risposta favorevole alla sottoscrizione di circa 800 Cittadini che mi chiedevano tale intitolazione e la non alienazione della Pineta».
A pochi giorni dalla sua morte, infatti, numerosi cittadini con una petizione avevano chiesto al Parco, guidato dal presidente Tommaso Pellegrino, di «recedere dall’intento di alienare la Pineta e di intitolarla alla sua memoria, quale segno tangibile di riconoscimento del suo valore e dell’operato».
Alla sua memoria, lo scorso giugno, l’Ente guidato da Pellegrino, ha intitolato anche un’aula della sede del Parco. Non una qualsiasi, ma la nuova aula del consiglio di Palazzo Mainenti a Vallo della Lucania.
Tarallo è morto a 73 anni, lo scorso 23 marzo 2021, all’ospedale di Salerno, a seguito delle complicazioni sopraggiunte dopo un intervento medico. Una settimana dopo il territorio era già al lavoro perché il suo nome diventasse un esempio. L’area di Baia Arena, grazie al suo impegno, era stata sottratta alla speculazione edilizia. Sul finire degli anni ’80 si era battuto contro interventi che avrebbero potuto portare alla sua distruzione. E il Tar nel 1986 aveva fermato le colate di cemento. Ma Tarallo si era battuto anche per difendere i diritti degli altri. Come quelli di Franco Mastrogiovanni (per il quale aveva costituito un comitato), il maestro elementare morto nel reparto psichiatrico di Vallo della Lucania dopo 83 ore di trattamento sanitario obbligatorio. Ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Ente Parco dal 2001 al 2006 e di Commissario straordinario dal 2006 al 2008, con un impegno costante per la promozione delle ricchezze naturalistiche, archeologiche e culturali dell’Area Protetta.
©Riproduzione riservata