Cilento, la prima vendemmia del vino della Dieta Mediterranea
| di Antonio VuoloSono trascorsi circa cinque anni dalla conferenza stampa nella quale, presso la Provincia di Salerno, si ufficializzava la partnership tra il Comune di Pollica e la famiglia Mastroberardino, tesa alla realizzazione di un progetto di ricerca, formazione e valorizzazione avente a oggetto la vitis vinifera, attraverso un importante investimento proprio a Pollica, nel cuore del Cilento. Pollica (che significa “molte case”) è situata sulle pendici meridionali del Monte Stella, ai piedi di un colle denominato “Serra di Mulino a Vento” nei pressi del quale si costituì il primo nucleo abitativo che si presume sia stato fondato dagli esuli greci.
Il progetto si inserisce nel più ampio percorso di riscoperta e di valorizzazione della dieta mediterranea, uno ‘stile di vita’ che nel 2010 è stato riconosciuto dall’Unesco quale patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Un patrimonio di competenze, conoscenze, pratiche e tradizioni che vanno dal paesaggio alla tavola, includendo le colture, la raccolta, la pesca, la conservazione, la trasformazione, la preparazione e, in particolare, il consumo di cibo. Un patrimonio che ha radici antichissime e che da sempre include il vino quale componente essenziale per uno stile di vita alimentare equilibrato e sano, orientato all’educazione dei giovani e alla filosofia della moderazione e della qualità della vita, come non mancano di segnalare numerose recenti indagini scientifiche.
In questi cinque anni, due dei quali segnati dalla pandemia da Covid19, il progetto non si è mai fermato. Proprio in località “Serra di Mulino a Vento”, a un’altitudine media superiore ai 500 mt s.l.m., è stata identificata un’area vocata all’impianto di un vigneto dedicato interamente all’antico e nobile vitigno Aglianico. Quella vigna è cresciuta fino a dare i suoi primi frutti.
Nei giorni scorsi, con la presenza di una rappresentanza di alunni delle scuole medie di Pollica, abbiamo dato corso alla prima vendemmia di un vino che prenderà il nome di Serra di Mulino a Vento. Le condizioni climatiche insieme a quelle pedologiche concorrono a fare di questo territorio una zona particolarmente vocata alla viticoltura, maggiormente adatto all’espressione di una viticoltura da vitigni a bacca rossa, visti il microclima asciutto, l’altitudine, i terreni. Il suolo, tipicamente argilloso calcareo, originatosi dai flysch, rocce sedimentarie di origine marina, rappresenta una opportunità di notevole interesse per la sperimentazione di un grande vino rosso.
Piero Mastroberardino, esponente della decima generazione della più antica e longeva famiglia del vino della Regione Campania nonché tra le più antiche, longeve e prestigiose di tutto lo scenario nazionale ed internazionale, evidenzia che il progetto è teso a «sperimentare una viticoltura in altura, andando a ricercare delle condizioni pedoclimatiche idonee ad un esperimento che mantenga tutta la freschezza, l’eleganza e i toni caratterizzanti la viticoltura di montagna. La sperimentazione riguarda l’Aglianico ed è appena agli inizi. Il vigneto porta solo i primi grappoli, le piante sono ancora molto giovani ed esili. Una produzione tuttavia sufficiente per cominciare ad esplorare le potenzialità di questi suoli e di queste condizioni micro ambientali».
Il sindaco di Pollica, Stefano Pisani, evidenzia quanto sia importante oggi la presenza degli alunni delle scuole medie di Pollica perché il progetto Serra di Mulino a Vento ambisce a «coltivare la vite per coltivare il futuro. Serra di Mulino a Vento non sarà solo un vino ma anche l’emblema della ricostruzione culturale del legame tra le giovani generazioni e il futuro del territorio cilentano. Questo sarà un luogo speciale, un luogo nel quale non solo continueremo a coltivare la terra ma nel quale poterci incontrare, nel quale la convivialità della Dieta Mediterranea troverà il suo nuovo spirito per andare incontro al futuro».
Con la realizzazione di questo investimento nel Cilento, grazie all’intesa con il Comune di Pollica, la famiglia Mastroberardino intende rinforzare ulteriormente i valori che da sempre ne contraddistinguono la visione e l’azione imprenditoriale, ovvero la valorizzazione del territorio campano e la sua promozione, tramite il messaggio del vino, in tutto il mondo.
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