Cilento, maestro arti marziali a processo per abusi su allieve minorenni
| di Redazione
È iniziato ieri presso il tribunale di Salerno il processo che vede imputato un maestro di arti marziali di 68 anni, di Capaccio Paestum, accusato di abusi sessuali nei confronti di quattro allieve della sua palestra, tre delle quali minorenni.
Richiesta di costituzione di parte civile e accuse dettagliate
I genitori delle presunte vittime hanno presentato richiesta di costituzione di parte civile, determinati a ottenere giustizia e un risarcimento per i danni subiti dalle loro figlie. Il collegio giudicante, composto dai giudici Passaro, Di Filippo e Pulcinaro, valuterà l’ammissibilità di tale richiesta nella prossima udienza.
Le accuse mosse contro l’imputato delineano un quadro di abusi continuati, avvenuti durante le lezioni di Taekwondo presso la palestra di una scuola elementare di Capaccio Paestum, tra il novembre 2022 e il maggio 2023. Secondo l’accusa, il maestro avrebbe approfittato del suo ruolo e della vicinanza fisica con le allieve per compiere ripetuti atti sessuali.
Testimonianze e strategie difensive
L’11 giugno avrà inizio il dibattimento, con l’audizione dei primi testimoni dell’accusa. Il pubblico ministero Nuzzo presenterà in aula le testimonianze delle ragazze e di altre persone che confermerebbero gli abusi subiti. Le tre minorenni erano già state ascoltate in un incidente probatorio, seguito dall’audizione della presunta vittima maggiorenne. La difesa, rappresentata dall’avvocato Francesco Raeli, ha presentato una strategia volta a smontare le accuse, citando in aula tre allieve che negano gli abusi. L’avvocato ha inoltre presentato una sentenza della Corte di Cassazione che rigetta la richiesta di arresto avanzata dalla Procura di Salerno, sottolineando “gravi lacune” nelle prove raccolte contro il suo assistito.
La richiesta di custodia cautelare in carcere, avanzata più volte dal pubblico ministero Nuzzo, è stata respinta dalla Cassazione, che ha ritenuto sufficienti gli arresti domiciliari. La difesa ha inoltre sollevato dubbi sulla tempestività della denuncia presentata dalla quarta vittima, la ragazza maggiorenne, che ha denunciato gli abusi solo dieci anni dopo i fatti. Tra le accuse specifiche mosse contro il maestro, vi sono palpeggiamenti del seno durante esercizi di stretching, con la scusa di aiutare le allieve, schiaffi sul sedere durante le lezioni, contatto fisico inappropriato durante gli esercizi di stretching a terra, con il membro dell’imputato che toccava il corpo delle allieve, toccamenti delle parti intime e comportamenti inappropriati anche durante gli accompagnamenti a casa delle bambine.
Aggravante e prossimi passi
All’imputato viene contestata l’aggravante di aver commesso i fatti all’interno di un istituto di istruzione. I reati contestati sono il risultato di un’intensa attività investigativa, basata sulle dichiarazioni delle vittime e delle persone sentite durante l’incidente probatorio.
La prossima udienza è fissata per l’11 giugno presso il tribunale di Salerno.
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