Cilento, ottengono Superbonus 110% e fingono ristrutturazione 22 immobili: sequestri per 900 mila euro
| di Luigi MartinoNel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, zona sottoposta a specifici vincoli paesaggistici, una società romana ha certificato l’avvenuta esecuzione degli interventi attraverso il superbonus 110% ma in realtà non aveva ristrutturato gli immobili. Sono 22 i casi finiti nel mirino della Procura della Repubblica del tribunale di Vallo della Lucania, attraverso le indagini condotte dalla guardia di Finanza del comando provinciale di Salerno. Sequestri per oltre 900 mila euro.
Nei giorni scorsi le fiamme gialle vallesi hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, nei confronti della società che ha agito in qualità di General Contractor.
Le attività sono scaturite al termine di una precedente inchiesta, eseguita nei confronti dello stesso General Contractor, che ha determinato un primo sequestro per oltre 500 mila euro (avendo, la società, riscosso crediti per lavori di ristrutturazioni mai avviati in tre comuni Cilentani).
Proseguendo nelle investigazioni, sono stati individuati ulteriori 22 immobili, oggetto di ristrutturazione (utilizzando il “Superbonus 110%”), per i quali la società romana aveva certificato l’avvenuta esecuzione degli interventi nella misura pari al 30% del totale, dato quest’ultimo che è stato sconfessato dalle ispezioni eseguite presso gli edifici interessati, riscontrando per tutti la mancata esecuzione dei lavori.
Inoltre, le Fiamme Gialle Vallesi hanno ricostruito minuziosamente il tracciamento dei crediti concessi a seguito della falsa attestazione dei lavori, constatando che i proprietari delle abitazioni li avevano ceduti al General Contractor, che aveva provveduto poi a monetizzarli cedendoli a sua volta a diversi istituti finanziari.
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