Cilento, presunti abusi su bambine: Cassazione annulla il carcere per il maestro

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della difesa e ha annullato il provvedimento di detenzione carceraria per un maestro di arti marziali di 68 anni, accusato di presunti abusi sessuali nei confronti di alcune allieve​ a Capaccio Paestum. L’uomo, attualmente agli arresti domiciliari, era stato inizialmente destinato alla detenzione in carcere dal Tribunale del Riesame, che lo scorso 10 ottobre aveva accolto l’appello del pubblico ministero.

La difesa, rappresentata dagli avvocati Marco Nigro e Francesco Raeli, ha sempre sostenuto l’innocenza dell’imputato, contestando la necessità di un aggravamento della misura cautelare. “Abbiamo evidenziato la mancanza di elementi concreti a supporto di una decisione così drastica”, hanno dichiarato i legali. Secondo la difesa, le prime tre testimonianze a carico dell’imputato sarebbero state successivamente smentite da altre allieve ascoltate in un secondo incidente probatorio. Proprio su queste basi, la Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso, revocando il provvedimento restrittivo più severo.

Il maestro di arti marziali ha sempre respinto le accuse, dichiarandosi estraneo ai fatti contestati. Gli avvocati Nigro e Raeli hanno espresso soddisfazione per la decisione della Suprema Corte, sottolineando che si tratta di un primo riconoscimento delle ragioni difensive.

Tuttavia, la vicenda giudiziaria non si conclude qui: il processo proseguirà il prossimo 12 marzo presso il Tribunale di Salerno. Il 68enne, rinviato a giudizio su richiesta del pubblico ministero lo scorso 7 gennaio, dovrà rispondere dell’accusa di aver costretto alcune allieve minorenni a subire ripetuti atti sessuali durante le lezioni di Taekwondo, tra novembre 2022 e maggio 2023.

L’esito del procedimento determinerà se le accuse troveranno riscontro nei fatti o se l’imputato potrà vedere riconosciuta la propria innocenza.