Cilento, «questa recita mortifica figli». Preside risponde a Zuchtriegel
| di Luigi Martino«Egregio direttore, ci sono giunti i suoi auguri di Natale sul Mattino, inaspettati! Le assicuro che per noi leggere quell’articolo è stato spiacevole, più di quanto lo sia stato per Lei assistere alla recita dei nostri bambini». Inizia così la lettera della professoressa Silvana Pepe, dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Costabile Carducci’ di Capaccio Paestum. E’ indirizzata a Gabriel Zuchtriegel , direttore del parco archeologico di Paestum.
«Le faccio presente – scrive ancora Pepe – che i bambini non sono le danzatrici del Santuario di Hera e i docenti non sono musicisti. Quanto si fa, lo si fa con il cuore e con pochissimi mezzi, con il solo obiettivo di educare, anche se i risultati non corrispondono alle aspettative di un uomo di cultura. Dal video che ho visto non ci sono bambini “mortificati e tristi”, provi a guardare con gli occhi di suo figlio non con quelli del direttore e vedrà oltre.
Dal direttore del PAE, con il quale abbiamo sempre collaborato, avremmo gradito avere un’interlocuzione diretta fatta anche di critiche, ma costruttive. Lei ha preferito il monologo pubblico e di questo ne siamo amareggiati. Noi continueremo a fare scuola con competenza e passione, in piena autonomia e Le auguriamo di fare altrettanto nella sua funzione.
Cordialmente» chiosa la preside.
Il direttore del Parco di Paestum, tre giorni fa, aveva pubblicato un articolo a sua firma, sul quotidiano Il Mattino di Salerno, dove raccontava la sua giornata alla recita del figlio, nella scuola guidata dalla preside Pepe. «Ieri sono andato ad ascoltare la recita natalizia di mio figlio, che frequenta la prima elementare. Due enormi casse posizionati sui due lati dell’altare del convento francescano di Capaccio (doppiamente sacro per me, come cattolico e operatore nei beni culturali!), non promettevano bene. E, infatti, come già altre volte ci viene riproposto lo stesso spettacolo mortificante, triste: i bambini muovono le labbra, ma neanche loro riescono a sentire la propria voce, tanto è alto il volume della musica di “sottofondo”. “Jingle Bells Rock” e altre deprimenti espressioni di una cultura globalizzata e banalizzante, e questo nel paese di Monteverdi, Vivaldi, Scarlatti e Puccini» scrive Zuchtriegel sul quotidiano Il Mattino. «Come andranno a votare, a far sentire la propria voce, a partecipare attivamente alla società democratica questi bambini, la cui autocoscienza viene minata in questa maniera?» si domanda a margine dell’articolo il direttore del Parco archeologico di Paestum.
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