Cilento, riapre ai fedeli il Santuario della Madonna del Sacro Monte di Novi Velia
| di Redazionedi Maria Emilia Cobucci
Riaprono le porte del Santuario della Madonna del Sacro Monte di Novi Velia. Il sito, meta di tanti fedeli del Cilento, sorge sulla cima del Monte Gelbison a 1705 metri s.l.m. Per la riapertura, che avverrà il 30 maggio, da giorni sono a lavoro gli operai della Comunità Montana Gelbison e Cervati.
«Dopo un anno di sosta e le limitazioni di presenza dovute alla pandemia, quest’anno si prevede un aumento di pellegrini e turisti che arriveranno sulla cima del Gelbison – ha dichiarato Carmine Laurito Presidente dalla Comunità Montana Gelbison e Cervati – Parliamo di migliaia di fedeli che dalla Basilicata, dalla Calabria oltre che dalla Campania, visiteranno la nostra meravigliosa montagna e i suoi declivi. C’è chi preferisce salire a piedi, arrampicandosi per l’antico sentiero e chi con i pulmini – ha continuato il Presidente – Ecco perché abbiamo controllato il percorso stradale e oggi siamo felici di annunciare che il lavoro è stato come sempre soddisfacente».
Gli operai hanno praticamente ripristinato il tratto stradale. Ma non solo. Da parte degli operai della Comunità Montana sono stati effettuati anche i lavori di pulizia dei sentieri: i percorsi più antichi, che prima i monaci e poi i primi pellegrini hanno scalato per rivolgere le loro preghiere alla statua della Madonna del Sacro Monte, abbeverandosi alle fonti, come quella di Fiume Freddo e ai ruscelli che si incontrano salendo sul Gelbison.
«Quest’anno più persone saliranno al Sacro Monte – ha infine chiosato il Presidente Laurito – È un tesoro spirituale e culturale bisognoso di attenzione e rispetto. Invito quindi pellegrini e turisti a rispettare la natura e a non lasciare carte e rifiuti durante il cammino e negli spiazzi, perché la montagna è di tutti e tutti devono rispettarla. I rifiuti vanno riposti nei cestini e se non li trovano è necessario riportare a valle la spazzatura per depositarla nei bidoni della raccolta differenziata. Auguri di una felice scalata al monte Gelbison, cuore della nostra terra, un patrimonio da difendere e rispettare».
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