Cilento, sequestrata struttura turistica in area vincolata: 10 indagati
| di RedazioneNella mattinata odierna i carabinieri del nucleo investigativo di Salerno e del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo su “Resort Giglio del Mare”. Il provvedimento è stato emesso dal GIP del Tribunale di Salerno su richiesta della Procura, nell’ambito di un procedimento penale che coinvolge diverse figure legate a presunte attività illecite nel settore edilizio.
Le indagini hanno portato all’individuazione di un complesso quadro di reati, che spaziano dalla lottizzazione abusiva di terreni demaniali in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, alla falsità ideologica, abuso d’ufficio, abuso edilizio, esecuzione di opere su beni paesaggistici senza autorizzazione, invasione di terreni demaniali e distruzione o deturpamento di bellezze naturali e habitat all’interno di un sito protetto.
Gli indagati includono il proprietario del resort, quattro tecnici comunali, due funzionari della Regione Campania, un tecnico progettista e un agronomo, nonché il titolare di un’impresa forestale. L’accusa sostiene che il resort è stato edificato attraverso l’emanazione di provvedimenti amministrativi illegittimi, compresa una concessione edilizia in sanatoria nel maggio 2019 e un permesso a costruire illegittimo nel marzo 2021.
La procura ritiene che il proprietario del resort, con il nulla osta di fattibilità illecitamente ottenuto dai funzionari regionali, abbia abbattuto circa 1.500 pini tra marzo e aprile 2019 per ampliare la strada di accesso alla struttura e costruire un parcheggio a raso per i clienti.
Durante le operazioni di sequestro, la polizia giudiziaria ha scoperto che i lavori erano progrediti oltre quanto inizialmente accertato, con la realizzazione di sei mini appartamenti. Contestualmente, la Guardia di Finanza di Salerno ha perquisito lo studio del commercialista del proprietario del resort alla ricerca di documentazione relativa ai mutui agevolati e garantiti per la struttura.
La Procura ha dichiarato che il provvedimento cautelare è soggetto a impugnazione e che le accuse saranno valutate dal giudice nelle fasi successive del procedimento. La comunità locale resta in attesa di ulteriori sviluppi in questa vicenda che coinvolge il patrimonio paesaggistico e culturale della zona.
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