Cilento, soccorsi in ritardo: donna grave. Ora la Procura apre un’inchiesta

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Cilento, soccorsi in ritardo: donna grave. Ora la Procura apre un’inchiesta

Due interminabili ore di attesa per l’arrivo dei soccorsi. È la drammatica vicenda che ha coinvolto una donna di 52 anni, residente a San Mauro Cilento, ricoverata dal primo gennaio in condizioni disperate presso l’ospedale “San Luca” di Vallo della Lucania. La donna, attualmente in terapia intensiva, non può essere trasferita in altre strutture sanitarie a causa delle sue precarie condizioni di salute. L’episodio è ora al vaglio della Procura di Vallo della Lucania, che ha già ascoltato il sindaco del borgo cilentano, Carlo Pisacane, il quale, insieme al marito della donna, ha attivato la complessa macchina dei soccorsi.

Una trafila infinita

La catena di eventi è iniziata intorno alle 12 del primo gennaio, quando il marito della donna si è rivolto alla guardia medica locale, trovandola chiusa per mancanza di personale. Stessa situazione per il presidio di Acciaroli, frazione del Comune di Pollica. Tutte le strutture sanitarie più vicine risultavano inattive, lasciando la coppia senza alcuna assistenza immediata.

Nel frattempo, le condizioni della 52enne sono peggiorate rapidamente. Solo alle 14, dopo una lunga trafila burocratica e organizzativa, un’automedica partita da Vallo della Lucania è finalmente arrivata a San Mauro Cilento per prestare i primi soccorsi e trasferire la donna in ospedale. Un ritardo inaccettabile per un’emergenza di tale gravità.

Le parole del sindaco

«La situazione sanitaria nei piccoli centri è drammatica», ha dichiarato il sindaco Carlo Pisacane. «Non possiamo accettare che un’ambulanza operi senza un medico a bordo. La mancanza di presidi sanitari adeguati non solo compromette la salute dei cittadini, ma contribuisce allo spopolamento dei nostri paesi. È necessario un intervento immediato a livello regionale per potenziare i servizi e garantire un’assistenza tempestiva».

Interviene il consigliere regionale Tommasetti

Sulla vicenda è intervenuto anche Aurelio Tommasetti, consigliere regionale della Lega, che ha denunciato con fermezza le gravi carenze del sistema sanitario campano. «Il 2025 si è aperto esattamente come l’anno precedente, con episodi che mettono a nudo le criticità dei nostri territori. Una donna ha atteso per due ore un soccorso che sarebbe dovuto arrivare in pochi minuti. La mancanza di presidi di primo intervento nelle aree interne è una scelta inaccettabile, che mette a rischio vite umane».

Tommasetti ha sottolineato come la sostituzione delle ambulanze con automediche provenienti da comuni lontani sia una decisione «scellerata» e ha ribadito la necessità di ripristinare le postazioni di emergenza nei piccoli centri.

Un dramma che scuote la comunità

La vicenda ha sollevato un’ondata di indignazione nella comunità cilentana, che si sente abbandonata dalle istituzioni. L’episodio mette in luce, ancora una volta, le gravi lacune di un sistema sanitario che fatica a garantire l’assistenza essenziale, soprattutto nei territori più isolati. La speranza è che questa dolorosa esperienza possa servire a richiamare l’attenzione delle autorità competenti, spingendo verso un cambiamento concreto e immediato.

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