Cilento, sciopero globale ambiente: studenti in piazza
| di RedazioneSono molti i ragazzi che sono scesi in piazza per il terzo sciopero globale per l’ambiente. Le lacrime e la rabbia di Greta Thunberg arrivano in ogni angolo del pianeta. Questa è una nuova epoca, un’epoca in cui entrano in gioco i ragazzi, che vivono il mondo presente e combattono per un mondo futuro. Sono i ragazzi che rischiano di rinunciare alla loro stessa casa, al loro domani e alla sorte delle loro vite e per questo combattono, si schierano e manifestano le loro opinioni. Anche a Sapri e a Vallo della Lucania gli studenti dei vari istituti scolastici si sono riuniti per coalizzarsi contro il ‘veleno’ che sta ‘infettando’ il loro habitat.
A Vallo gli studenti del Leonardo da Vinci, del Parmenide e del Cenni-Marconi hanno chiamato al raduno tantissime persone, per formare una schiera di manifestanti, di ragazzi che hanno occupato le vie del paese per farsi sentire e per urlare il loro messaggio. Al termine del corteo, gli studenti si sono fermati al parco Stella del Mattino per un dibattito a più voci, volto a sensibilizzare tutti coloro che si sentano parte di questo mondo. La prima ad esprimersi è la professoressa e naturalista che da anni si batte per la difesa del territorio, Simona Ridolfi, la quale ha manifestato una profonda fiducia verso gli innumerevoli ragazzi che si stanno muovendo per cambiare il sistema, il cambiamento che deve partire dalle nostre case, dalle nostre scuole e dal nostro quotidiano. A seguirla Domenico Pandolfo (per gli amici Mimmo), presidente della Federazione italiana escursionismo (Fie) e rappresentante del Gruppo escursionistico trekking (Get), che di ambiente e territorio se ne intende non poco: «L’inquinamento nel Cilento si nota soltanto in alcune aree, ma basta uscire fuori dai nostri confini per renderci conto di quanto il mondo è realmente avvelenato» ha dichiarato.
A Sapri, invece, gli studenti del Pisacane e del Da Vinci si sono impegnati nella pulizia del litorale, dividendosi per le spiagge per ripulirle dai copiosi rifiuti abbandonati senza una morale né un minimo di buon senso. Qui la scia di ragazzi ha occupato le vie della Spigolatrice, per poi dirigersi al Palazzetto dello Sport dove si è tenuto un dibattito sull’attualità. Ad intervenire il professore Maurizio Tancredi che ha invitato i ragazzi a non considerare la natura e l’umanità come due entità divergenti, un binomio in contrasto, ma come due aspetti complementari di un’unica integrità. Successivamente sono intervenuti il sindaco Antonio Gentile: «Il cambiamento viene dai piccoli gesti, dai nostri nuclei familiari e dalla vita quotidiana» ha detto. Poi il preside del Leonardo da Vinci, Corrado Limongi: «Rispettare l’ambiente significa rispettare gli essere umani, e difendere l’ambiente un’azione civile».
Soltanto così possiamo sperare di vedere un miglioramento nel mondo in cui viviamo: dal quotidiano. Dalla differenziata a casa, a scuola, a lavoro, ovunque. Dall’evitare di buttare sigarette per terra al limitare il consumo di plastica. Dal credere in un futuro decente all’opporre chi, imperterrito, continua ad inquinare perché “da-soli-non-si-cambia-il-mondo”. Dimostriamo loro cosa siamo capaci di fare.
Seppur volessimo dar ragione ai più scettici, secondo i quali il clima sta cambiando perché deve cambiare, indipendentemente dall’intervento dell’uomo; non si può negare che le foreste stiano bruciando o che a mare si nuoti ormai tra la plastica e l’immondizia.
Non combattiamo soltanto per il cambiamento climatico, noi combattiamo perché tutto l’ambiente in cui viviamo e nel quale vivremo sta collassando. Cominciando dalle nostre vite, però, possiamo combattere questa situazione. Tocca a noi.
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