Cilento, a Pasqua +3,1% stranieri. In calo però la percentuale di permanenza
| di RedazioneNapoli da sold out nonostante la Pasqua “bassa” che attira in particolare i viaggiatori stranieri. Sul fronte turistico Napoli e Campania vanno in controtendenza nelle festività pasquali 2018 rispetto al dato nazionale che, secondo quanto rilevato dal Centro studi turistici, per quanto riguarda i turisti italiani si attesta al -1,2% rispetto alla Pasqua 2017, arrivata in quel caso a metà aprile.
Abbac, l’associazione dei bed & breakfast e affittacamere della Campania presieduta da Agostino Ingenito, parla già di possibile sold out a Napoli e dintorni, in particolare la Penisola Sorrentina con prenotazioni acquisite da settimane e, in più, l’effetto last second per le isole di Capri, Ischia e le città dell’area metropolitana di Napoli, tra le quali spiccano i siti archeologici di Pompei ed Ercolano, ma anche l’area flegrea.
Bene anche la Costiera Amalfitana, Salerno e dintorni, meno il Cilento e le aree interne sulle quali pesa la ridotta percentuale di permanenza degli ospiti nel periodo pasquale, con 1,5 pernotti in media. Il dato è comunque in crescita a livello regionale e del Sud, con un +3,1% di turisti stranieri, mentre gli italiani sono in calo (-2,2%) rispetto allo scorso anno. Ingenito spiega che è stata svolta un’indagine sul territorio “intervistando un campione di circa 500 strutture ricettive tra bed and breakfast, affittacamere, case e appartamenti per vacanze e da questo anno acquisendo rilevazioni anche da alcuni gestori che applicano le locazioni brevi”. Ne è emerso che, pur con una Pasqua “bassa”, “non mancano gli stranieri”.
Pasqua diventa così un test importante per il nostro settore extralberghiero, che ci consente di verificare ed attestare un appeal comunque in crescita per la Campania. Malgrado siano evidenti le difficoltà per mancati servizi infrastrutturali e di accoglienza è un segnale in controtendenza, frutto di un lavoro svolto negli anni passati e nel rating di destinazioni turistiche comunque low cost, con prezzi più abbordabili e con esperienze decisamente di buon livello culturale per l’enorme presenza di siti artistici e naturalistici”. Per quanto riguarda l’accoglienza, spiega Ingenito, “siamo ancora lontani dal garantire infrastrutture e servizi di accoglienza adeguati, come pure soffriamo e non poco per le difficoltà e mancata concertazione delle aziende di trasporto locale con riduzioni di corse o servizi non certo sempre di qualità, come per la mobilità di Napoli e dell’hinterland. Non va meglio per le aree interne, l’Alta Irpinia, Beneventano e area interna salernitana difficilmente raggiungibili con i mezzi pubblici. Ecco perché continuano ad essere in flessione le prenotazioni per queste aree della regione, come basso è il rating prezzi”.
Infatti, se a Napoli “è possibile trovare una camera doppia a circa 65 euro in media fino ad un massimo di 120 euro”, Ingenito sottolinea come sia “difficile che sia lo stesso per le aree interne: in Irpinia e nel Beneventano i prezzi sono anche della metà”. Penisola Sorrentina e Costiera Amalfitana “reggono equilibrio di offerta ricettiva di qualità con prezzi che oscillano dalle 70 euro alle 130 euro. Per l’isola di Capri con una media di 2 pernotti, il prezzo di una camera doppia è di circa 80-150 euro, meno a Ischia dove, soprattutto sfruttando il last second, è possibile trovare ancora camere con un prezzo medio di 70 euro.
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