Cilento, bambino disabile escluso dalla gita. Preside: «Vi racconto la verità»

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Cilento, bambino disabile escluso dalla gita. Preside: «Vi racconto la verità»

La preside fa chiarezza rispetto alla vicenda del bambino disabile escluso dalla gita. Lo fa con una lettera in cui spiega cos’è successo. Il caso riguarda un piccolo studente della scuola primaria di Villammare escluso dalla gita perché disabile. A raccontarlo al giornaledelcilento.it era stata la madre, Marialuisa: «Dalla scuola – spiega la donna – mi hanno inviato l’avviso per la gita alle grotte di Morigerati ma il mio bambino non può andarci, a cosa serve inviarlo?». Secondo la mamma, dunque, la scuola avrebbe potuto pensare a un tragitto più accessibile e magari ad un assistente. «In riferimento a notizie apparse sugli organi della stampa locale, inerenti la presunta esclusione intenzionale di una alunno disabile di Vibonati dalla partecipazione ad una visita didattica sul territorio, l’I.C. Santa Croce di Sapri (a cui afferisce la scuola dell’alunno disabile) ritiene di dover riportare il racconto dei fatti alla verità». Inizia così la lettera di Paola Migaldi, dirigente scolastico della scuola di Sapri. «Nessuna esclusione è mai avvenuta – continua – perché la famiglia non ha mai autorizzato la partecipazione del figlio, barrando chiaramente la voce “Non autorizzo”, nel modulo distribuito a tutti i genitori con protocollo 1009 del 6/4/2016. Qualora la famiglia avesse autorizzato la partecipazione del figlio, la scuola immediatamente si sarebbe attrezzata sul piano organizzativo ed educativo, per garantire la piena partecipazione dell’alunno all’uscita didattica, realizzando quegli interventi già altre volte messi in campo per un pieno diritto allo studio di tutti gli alunni, in ragione anche del fatto che l’autorizzazione è stata inviata un mese prima della visita didattica e quindi ci sarebbe stato tutto il tempo per predisporre ogni utile e opportuno intervento».

La missiva del dirigente continua: «Risulta quindi assolutamente non rispondente a verità che da parte della scuola ci sia stato un atteggiamento di esclusione, che contrasta con lo spirito di apertura e di inclusione, quotidianamente praticato dalla nostra scuola e pubblicamente riconosciuto in innumerevoli occasioni e attività. Basterebbe ricordare che alla mamma in questione, proprio per la situazione difficile del proprio figlio, la dirigente scolastica ha consegnato il proprio numero personale per essere informata e contattata per ogni necessità, in qualunque momento e per qualunque esigenza. Dispiace – conclude Migaldi – dover constatare la corsa sfrenata di qualche testata giornalistica allo scoop razzistico-bullistico-ecc.ecc., dimenticando, a causa di una velleitaria scorciatoia alla ribalta nazionale, le elementari regole del giornalismo che prevedono la verifica delle notizie e il diritto di riportare anche la versione delle istituzioni accusate pubblicamente di comportamenti riprovevoli e antisociali».

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