Cilento, i donatori di sangue come eroi sconosciuti: «C’è sempre bisogno»

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Cilento, i donatori di sangue come eroi sconosciuti: «C’è sempre bisogno»

Eroi sconosciuti e senza super poteri, a parte quello di salvare vite umane – dici niente. E’ l’esercito dei donatori di sangue dell’associazione ‘Donatori del sangue del Cilento’, da anni braccia d’oro e prezioso aiuto per gli ospedali di Sapri, Vallo della Lucania e Roccadaspide, dove l’emergenza non si ferma mai. A supportarli, fin dalla sua fondazione nel 1990, è l’associazione, che incoraggia e promuove la donazione di sangue e midollo osseo con eventi e iniziative.

Domenica i volontari hanno raccolto 41 donazioni al nosocomio saprese, 76 se si somma a quello raccolto domenica 17 a Vallo della Lucania. Un bilancio estremamente positivo quello tracciato, ma le scorte si esauriscono facilmente e in breve tempo potrebbe tornare a rischio l’operatività delle sale operatorie. «Anche perché da quando la Regione ha vietato la raccolta sangue nei Saut e nelle guardie mediche, abbiamo perso molti donatori – spiega Tonino Casale, presidente dell’associazione Donatori del sangue del Cilento ai nostri microfoni – e adesso stiamo lavorando per ripristinare la raccolta almeno nei Saut proprietà dell’Asl. Lo faremo partendo da una raccolta firme». 

Intanto l’associazione non se ne sta con le mani in mano ad aspettare che la Regione dia il via libera. Sensibilizzazione ovunque, anche nei paesi più piccoli del Cilento. «Sabato saremo a San Nicola di Centola e venerdì a Palinuro, saremo a Gioi, Tortorella, Sicilì. – continua Casale – Andiamo e andremo ovunque pur di far sapere che c’è bisogno di sangue. I donatori rispondono e i medici trasfusionali dei tre ospedali così possono lavorare». Sull’importanza di un gesto così nobile quanto necessario, si è espresso anche chi ha appena iniziato: «Un anno fa ho compreso cosa voglia dire donare, mio padre aveva bisogno di trasfusioni continue e solo grazie al sangue dei tanti donatori volontari, i medici sono potuti intervenire». Donazione che oltre ad alleviare i problemi di coloro che hanno bisogno di sangue, permette di anche scoprire in anticipo eventuali patologie. «Il nostro compito è sensibilizzare – dice Casale, – nient’altro che sensibilizzare. E’ importante coinvolgere sempre più i giovani, facendo permanere la consapevolezza di chi quotidianamente con grande generosità si mette al servizio degli altri».

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