Cirielli contro Alfieri: «Ambigui rapporti con i clan». Coppola: «Ha perso il senno»
| di RedazioneCirielli va giù duro contro Alfieri. «In Campania il Pd ha ammainato la bandiera della legalità consentendo un pericoloso intreccio tra camorra e politica che sta inquinando le Istituzioni», dichiara in una nota il deputato di Fratelli di Italia Edmondo Cirielli, che ha depositato un’interrogazione al ministro dell’Interno Marco Minniti, chiedendo una verifica nel Comune di Agropoli «per accertare il livello di condizionamento da parte della criminalità organizzata nella gestione della cosa pubblica».
E continua: «Nel Comune di Agropoli, in provincia di Salerno, guidato fino al 2017 da Franco Alfieri, oggi capo della segreteria politica del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, emerge uno spaccato inquietante e allo stesso tempo clamoroso nella gestione della pubblica amministrazione». Poi nel dettaglio: «Emblematica è la vicenda, rimbalzata nelle settimane scorse, del mancato utilizzo per finalità sociali da parte del Comune di Agropoli, negli anni della gestione Alfieri, di tre appartamenti e due locali confiscati ad esponenti del clan Marotta. Al di là dell’inadempienza amministrativa, costata ad Alfieri una condanna della Corte dei Conti di 40mila euro, oltre un processo per omissioni atti d’ufficio, l’episodio fotografa una innegabile commistione da parte del clan Marotta nell’attività dell’amministrazione comunale», chiarisce il deputato salernitano.
«Con la mia interrogazione chiedo al ministro Minniti di valutare da un lato l’opportunità di predisporre una ispezione nel Comune di Agropoli per accertare eventuali condizionamenti della camorra, dall’altro di accertare la legittimità dell’incarico, sia di capo della segreteria politica del presidente della Regione che di consigliere delegato per l’Agricoltura, conferito ad Alfieri, proprio in ragione dei suoi precedenti comportamenti poco chiari rispetto alla criminalità organizzata. – conclude Cirielli – Alla luce di un sistema malato che condiziona la vita democratica nelle Istituzioni ho consegnato al presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi una lettera chiedendo un verifica sul caso Agropoli, senza escludere una nuova interrogazione finalizzata all’invio della commissione d’accesso nel Comune».
La replica del sindaco di Agropoli Adamo Coppola non si è fatta attendere. «Le parole dell’on. Edmondo Cirielli sono altamente offensive non soltanto per la precedente e l’attuale amministrazione comunale, ma per l’intera città di Agropoli», risponde il primo cittadino, contestando l’annuncio del deputato di Fratelli d’Italia di aver depositato un’interrogazione al Ministro Minniti chiedendo un verifica nel Comune di Agropoli, «per accertare il livello di condizionamento da parte della criminalità organizzata nella gestione della cosa pubblica».
«Forse l’on. Cirielli ha perso il senno – dice Coppola – non trovo altra spiegazione a delle parole così infamanti per l’intera città. Faccio fatica a commentare certe affermazioni che dimostrano la totale assenza di conoscenza del territorio». «Per fortuna ad Agropoli non ci sono forme di criminalità organizzata, soltanto una microdelinquenza che grazie all’aiuto delle forze dell’ordine stiamo tentando di arginare, ma pensare che vi siano dei legami tra chi amministra e gruppi criminali è assurdo, fantasioso, oltreché offensivo».
«Capisco che l’on. Cirielli è già in pieno clima di campagna elettorale ma non è certamente in questo modo che potrà recuperare consensi su un territorio che la sua parte politica ha dimenticato, se non danneggiato e che ora trova nel Pd ed in Franco Alfieri un personaggio politico di spicco cui affida le speranze di rilancio. Non resteremo inermi di fronti a simili accuse e siamo pronti a difendere in ogni sede non solo chi ha amministrato Agropoli – conclude Coppola – ma l’intera cittadinanza offesa da simili affermazioni».
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