Colori regioni, oggi le nuove zone: due verso il rosso. Esperti: «E’ terza ondata»
| di RedazioneVenerdì l’Italia cambia colore e sembra inevitabile che la mappa sia sempre più arancione, con macchie di rosso. A rischiare le restrizioni più dure sono Emilia-Romagna e Campania. L’epidemia accelera sotto la spinta delle varianti e giovedì sono stati 22.865 i nuovi contagi che portano a quasi 3 milioni i casi accertati dal febbraio scorso. Poco meno di 99 mila le vittime del coronavirus dall’inizio dell’epidemia.
Verso il rosso
Sarà il monitoraggio di oggi a stabilire il cambio dei colori che scatterà lunedì 8 marzo dopo l’ordinanza del ministro della Salute, Roberto Speranza. A rischiare di scivolare in zona rossa è l’Emilia-Romagna, già costellata di province con restrizioni più dure. A pesare due parametri: Rt sopra 1 e la crescita dei ricoveri in terapia intensiva. «La priorità è vaccinare» dice il governatore Stefano Bonaccini. In Campania, a «rendere ormai inevitabile la zona rossa» è la «fortissima crescita del contagio» connesso alle varianti. Lo spiega l’unità di crisi regionale che ha disposto «tamponi di massa nei comuni con più casi».
Verso l’arancione
Se la Lombardia gioca d’anticipo la carta arancione scuro, il Piemonte resta in bilico con l’impennata di contagi (2.167) e l’occupazione delle terapie intensive vicina alla soglia critica. «Ma non dovremmo passare in zona rossa», rassicura il governatore Alberto Cirio. Anche l’Abruzzo dovrebbe «complessivamente rimanere in zona arancione» spiega il presidente Marco Marsilio. I dati dell’epidemia mettono a rischio arancione Calabria e Friuli-Venezia Giulia. Scontato il passaggio del Veneto che conta 1.500 nuovi casi in 24 ore e un Rt salito a 1,12. «È verosimile che si torni a ballare. L’aereo potrà avere delle turbolenze in volo», ha ammesso il governatore Luca Zaia. In bilico anche la Puglia dove l’Rt resta inferiore a 1, «ma gli indicatori segnalano un rischio moderato e per questo potremmo essere in arancione» ammette l’assessore regionale alla Salute, Pierluigi Lopalco. L’Rt del Lazio si ferma poco sotto l’1 (0,98) e salvo problemi sulle terapie intensive, la regione dovrebbe rimanere in giallo.
La mappa europea
Anticipando tutti, nella mappa del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) l’Emilia-Romagna è già colorata in «rosso scuro» (insieme al Trentino-Alto Adige) per l’ incidenza dei contagi.
Tamponi e vaccini
Dai 339.635 tamponi analizzati ieri (circa 20 mila in meno del giorno precedente) l’indice di positività è schizzato al 6,7% (mercoledì era al 5,8%). In aumento i ricoveri (+ 394) e le terapie intensive (il saldo è +64, ma solo ieri i nuovi ingressi sono stati 232). Un cenno ai vaccini: 1,5 milioni di italiani hanno già ricevuto le due dosi. In tutto ne sono state somministrate 4,9 milioni.
«La terza ondata»
Dopo un periodo di apparente calma piatta, la curva dell’epidemia quindi è tornata salire: in una settimana (24 febbraio al 2 marzo) i contagi sono aumentati del 33% certifica la Fondazione Gimbe. «È l’inizio della terza ondata — afferma il presidente Nino Cartabellotta — che trova la strada spianata. Le zone rosse vengono decise troppo tardi e la campagna vaccinale fatica a decollare».
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