Consiglieri e assessori di Capaccio insieme in un’associazione. Città libera: «Qual è lo scopo?»
| di Marianna Vallone«Il “politicamente corretto” a Capaccio Paestum è superato. Oggi assistiamo a cariche istituzionali che si costituiscono in una associazione che, viva Dio, è quantomeno senza fine di lucro. E ci mancherebbe pure. Se fossero stati dei cittadini “comuni” a costituire una qualsiasi forma di associazione politico culturale, nulla quaestio. Ma che l’intera giunta e il sindaco in carica lo facciano in pieno mandato istituzionale, è una cosa che non è mai avvenuta, se non a Capaccio Paestum di questi tempi». A dirlo in una nota è l’associazione Politico-Culturale “Città Libera” di Capaccio Paestum. I promotori, Luigi Delli Priscoli, Lucio Di Filippo e Marianna Matrone, si interrogano sull’ associazione, nata nei giorni scorsi, “Capaccio Paestum Democratica”, fondata da consiglieri e assessori del Comune di Capaccio Paestum, nonché dal sindaco della Città dei Templi Franco Alfieri.
«Se lo scopo è quello di “organizzare, fra l’altro, incontri, dibattiti, riflessioni pubbliche, studi, pubblicazioni, iniziative e progetti svolti direttamente o affidati a università, enti di ricerca, fondazioni o altri enti privati diretti alla crescita dello spirito civico e allo sviluppo della conoscenza”, come recita il comunicato stampa, è lo stesso che i costituenti e fondatori, dovrebbero fare nell’ambito delle loro cariche istituzionali. – scrivono – Se il sindaco e la giunta vogliono dialogare e coinvolgere i cittadini, non resta loro che organizzare incontri ed iniziative a nome del Comune di Capaccio Paestum. Senza alcun “gagliardetto” o, come ama dire qualcuno, “senza maglietta distintiva”. O, forse, siamo in pre campagna elettorale e non lo sappiamo? È, forse, una conta? Un abaco? Dobbiamo dare per scontato che si iscriveranno tutti, ma proprio tutti, i consiglieri di maggioranza? Che per il bene del proprio paese, quest’altra “canzoncella” trita e ritrita, si iscriverà anche qualcuno dell’opposizione? O saranno iscritti, per diritto di “residenza” tutti i cittadini di Capaccio Paestum? E chi non volesse iscriversi? Sarà mandato in esilio? Questa associazione prevede davvero una partecipazione democratica oppure dovrà essere un deja vu’ del consiglio comunale con la sola alzata di mano?».
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