Consorzio Sinistra Sele chiarisce: «Indennità di carica legittime, fondo per tutti i consiglieri»
| di RedazioneIl Consorzio di bonifica ‘Sinistra Sele’ di Paestum, diretto dal presidente Vincenzo Fraiese, ha chiarito alcuni aspetti in merito alle indennità di carica da corrispondere ai componenti del consiglio dell’ente. «Nei giorni scorsi – spiega – è stato dato grande risalto mediatico alla decisione assunta dalla deputazione amministrativa del Consorzio di bonifica di Paestum Sinistra Sele, di determinare le indennità di carica da corrispondere ai componenti degli organi consortili. In particolare alcuni consiglieri, in maniera artata nonché approssimativa ed inesatta, tale da denotare una scarsa conoscenza oltre che degli atti consortili anche delle disposizioni normative in materia, hanno inteso portare all’attenzione pubblica, con toni esasperati, la decisione assunta dall’esecutivo di procedere alla liquidazione dei compensi per gli amministratori. Sul punto è opportuno fare adeguata chiarezza, al fine di descrivere i fatti non solo in maniera completa, ma soprattutto per porre in evidenza l’assoluta trasparenza e linearità dell’operato degli amministratori dell’Ente».
La Conferenza Stato-Regioni del 18 settembre 2008 ha approvato il testo poi divenuto legge relativo ai criteri di riordino dei Consorzi di Bonifica. «Tale testo, – continua – nel delineare con chiarezza il quadro di riferimento per la disciplina dei Consorzi di bonifica in sede regionale, ha stabilito, tra gli altri, che il numero dei membri dei consigli di amministrazione dei consorzi aventi diritto a compensi per l’espletamento dell’incarico, non può essere superiore a tre, mentre per gli altri rappresentanti dei consorziati non è previsto alcun compenso per l’espletamento della carica. Con successiva circolare del 24 giugno 2010, la giunta regionale della Campania, area generale di coordinamento sviluppo, attività settore primario, settore interventi sul territorio agricolo bonifiche ed irrigazioni, nel fornire ai Consorzi le linee guida in ordine alle modalità di redazione ed approvazione del Bilancio di Previsione e del Bilancio Consuntivo, ha espressamente stabilito, con riferimento ai compensi agli organi consortili, che ‘al Presidente spetta per l’esercizio delle funzioni un’indennità mensile stabilita dal consiglio di amministrazione e comunque non superiore all’indennità prevista per i sindaci dei Comuni con popolazione da 10mila a 30mila abitanti Agli altri due componenti spetta per l’esercizio delle loro funzioni un’indennità non superiore al 50% dell’indennità prevista dal Presidente’».
«A riguardo, sempre per completezza argomentativa, è bene ricordare che i consiglieri Ettore Bellelli, Roberto D’Angelo e Franco Tarallo, autori della lettera aperta ai Consorziati ed attuatori della campagna mediatica con la quale si è inteso dare ampio risalto alla delibera di liquidazione dei compensi per gli Amministratori, erano ingiustificatamente assenti, quando avrebbero ben potendo in tale sede, che è l’unica deputata al confronto dialettico e programmatico, esprimere il loro motivato dissenso o le loro osservazioni critiche circa la decisione di procedere alla determinazione degli emolumenti ai componenti degli organi consortili. La deputazione amministrativa si è limitata a dare piena esecuzione a quanto stabilito dal massimo organo consortile, l’assemblea dei delegati, determinano, in perfetta coerenza alle disposizioni normative in materia, le indennità di carica per i componenti degli organi consortili ed individuano, oltre al Presidente, gli atri due soggetti destinatari degli emolumenti».
«Non va, altresì, sottaciuto che nella stessa deliberazione la deputazione amministrativa, su proposta del presidente ha, all’unanimità, deliberato una decurtazione delle indennità nella misura del 10%, da destinare alla costituzione di un fondo per la liquidazione di eventuali gettoni di presenza e rimborso spesa per gli altri membri degli organi collegiali. Diversamente da quanto affermato dai consiglieri Bellelli, D’Angelo e Tarallo, la Deputazione Amministrativa non si affatto “autoassegnata” uno stipendio mensile, atteso che l’organo esecutivo del Consorzio si è limitato a dare attuazione a quanto stabilito dal Consiglio dei Delegati e dalle disposizioni in materia, deliberando esclusivamente le indennità di carica per gli organi consortili.
Tanto a dimostrazione non solo del fine pretestuoso delle accuse mosse dai predetti Consiglieri, ma anche, e cosa ben più grave, dell’assoluta mancanza di conoscenza, da parte degli stessi, delle decisioni assunte dal Consorzio e delle norme che ne regolano il funzionamento.
Sulle ulteriori e gratuite affermazioni circa il soddisfacimento di clientele politiche e gli evidenti conflitti di interesse, non si intende replicare, in quanto si stanno valutando le opportune azioni da porre in essere, anche di natura giudiziaria, volte a salvaguardare la dignità personale degli Amministratori ed il decoro dell’Ente che rappresentano».
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