Contro l’obbligo vaccinale, anche 6 giovani del golfo di Policastro denunciano Draghi
| di Maria Emilia CobucciHanno presentato denuncia presso la caserma dei Carabinieri di Sapri contro Mario Draghi e i suoi Ministri. Gli autori sono al momento 6 giovani del Golfo di Policastro che hanno deciso di unirsi alla denuncia predisposta dall’avvocato Marco Mori “contro il ricatto vaccinale imposto dal Governo”, si legge nell’atto, considerato “illegittimo” ed inoltre “è indiscutibile che costituisca reato”.
Una presa di posizione chiara e netta che ha trovato l’appoggio anche di alcuni giovani del Golfo. Il reato è quello previsto dall’articolo 610 del codice penale: “chiunque, con violenza o minaccia, costringe a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a 4 anni”.
Motivi questi ultimi che hanno spinto i sei giovani ad aderire formalmente alla protesta. «È un’idea che maturavamo da tempo e che è diventata sempre più concreta in seguito all’introduzione del super green pass che di fatto limita in tutti i sensi la vita sociale e lavorativa dei cittadini che ne sono sprovvisti», ha dichiarato Alessandro Alberti, imprenditore di Sapri e sostenitore dell’iniziativa. «La sottoscrizione del consenso libero e informato che si compie nel momento precedente alla vaccinazione non è affatto libero – ha poi aggiunto Alberti – Perché in realtà si è indotti e costretti a vaccinarsi altrimenti si può perdere il lavoro. E tre miei amici vincitori di concorso nell’ambito scolastico sono stati sospesi perché non posseggono il green pass».
Dello stesso avviso anche Massimo Pacella, un altro giovane di Sapri dipendente di un’azienda privata che ha aderito alla protesta. «Lo stato sta adoperando delle azioni di coercizione e ricatto nei confronti dei cittadini per costringerli alla vaccinazione» ha poi dichiarato Pacella. «Uno stato che afferma di tutelare il cittadino deve assumersi anche le responsabilità che possono scaturire dai vaccini mentre ad oggi non è così. L’unica cosa certa è che si perde il posto di lavoro e tutto questo in una società civile è inammissibile». Una denuncia dunque non contro la campagna vaccinale ma che condanna tutte le restrizioni collegate al green pass rispetto al quale viene chiesta una revoca in tutti gli ambiti. «Se non ti vaccini muori ha dichiarato qualche tempo fa il premier Draghi – affermano all’unisono Alberti e Pacella – ma la frase completa è muori ma di fame».
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