Se la donna è vittima, MFG problema etico morale del 2010
| di Federico Martino L’associazione socio-culturale "Alma LLanera", lunedì 8 marzo alle ore 18,00, presso la Casa Canonica di Marina di Camerota, presenterà " Giornata della donna" tema dell’incontro "SE LA DONNA E’ VITTIMA". Un convegno sugli MGF ovvero Mutilazioni Genitali Femminili, parteciperà all’incontro la dr.ssa Maryan Ismail. Sono previsti anche altri interventi per analizzare tutti gli aspetti della problematica e la proiezione di una breve piéce teatrale fatta in una recente campagna divulgativa.
MGF è una parola che è arrivata nelle nostre case da quando la trasmissione "Le Iene" ha intervistato la dr.ssa Maryan Ismail, donna molto attiva, presidente dell’associazione "Donne in rete per lo sviluppo e la pace". La dottoressa Ismail, nell’intervista, ha parlato di questa pratica atroce. Con l’espressione mutilazioni genitali femminili (MGF) si fa riferimento a tutte le forme di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o ad altre modificazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche.
Si conoscono vari tipi di mutilazioni genitali femminili con diversi livelli di gravità, di cui la più radicale è comunemente chiamata infibulazione. Una pratica diffusa prevalentemente nell’Africa Subsahariana che l’immigrazione ha fatto conoscere anche in Europa e in Italia.
Le origini delle mutilazioni sessuali femminili sono legate a tradizioni dell’antico Egitto (da qui il nome di infibulazione faraonica). Si calcola che in Egitto, nonostante la pratica sia vietata, ancora oggi tra l’85% e il 95% delle donne abbia subito l’infibulazione. La Somalia, dove la pratica è diffusa al 98% , è stata definita dall’antropologo de Villeneuve, le pays des femmes cousues, il paese delle donne cucite.
Anche se purtroppo fà parte di tradizione in alcuni paesi bambine, ragazze e donne che la subiscono vanno incontro a rischi gravi per la loro salute, oltre a problemi psicologici. Qualsiasi forma di amputazione dei genitali femminili si adotti, sono una palese violazionme dei diritti della donna, sono discriminatorie e violano il diritto delle bambine alla salute, alle pari opportunità, a essere tutelate da violenze e abusi, torture o trattamenti inumani. Nella giornata della donna è giusto concedersi momenti ricreativi e di aggregazione, me è utile anche prendere coscienza delle gravi violenze a cui a tutt’oggi la donna è soggetta e dei gravi problemi che ne violano i diritti nel cammino che conduce alla piena dignità femminile. L’invito a partecipare è chiaramente esteso a tutti, auspicando una forte presenza di donne ma anche di uomini per poter testimoniare la pari sensibilità e maturità su problematiche molto attuali e condivisibili.
Alle ore 20,30 la giornata si concluderà con una cena di beneficenza presso "La cantina del marchese" di Marina di Camerota, il ricavato sarà devoluto all’ associazione "Donne in rete per lo sviluppo e la pace".
©Riproduzione riservata