Coordinamento Scuole Aperte Campania insiste su riapertura il 7 gennaio
| di Redazionedi Marianna Vallone
Sono sempre di più le voci favorevoli sulla riapertura delle scuole dal 7 gennaio. L’ultima arriva dal Coordinamento Scuole Aperte Campania, ovvero di quasi 30mila genitori campani che hanno aderito alla petizione promossa dal coordinamento che conta circa 12.000 aderenti che chiedono «l’immediata ripresa delle attività didattiche in presenza dal 7 gennaio per tutti i cicli di ogni ordine e grado, vista la sospensione della stessa nella nostra regione da oltre 74 giorni (dal 27 ottobre sin dalla infanzia e poi con riprese scaglionate dal 25 novembre per la I elementare e il 9 dicembre per la II elementare), contrariamente alle disposizioni governative nazionali».
Sottolineano che «ipotizzare di proseguire con la DAD, specie per i più piccoli, significa non tenere conto del rischio di aggravare ulteriormente il tasso di dispersione scolastica che in Italia, negli ultimi 5 anni, si è attestato intorno al 14 %, ovvero molto al di sopra del target europeo che prevedeva la riduzione di tale indice almeno al 10 % entro il 2020; un rischio ancora più concreto in Campania dove il tasso di ragazzi che abbandonano prematuramente gli studi è già ben al di sopra della media del paese, raggiungendo addirittura il 17,3 % della popolazione scolastica totale. Elementi ancor più preoccupanti emergono inoltre attraverso i dati raccolti grazie ai test Invalsi (anno scolastico 2019/20): in Campania, se ci soffermiamo solo sulla popolazione scolastica delle scuole secondarie di secondo grado, il tasso di abbandono scolastico raggiunge addirittura al 31,9%».
Il Coordinamento snocciola anche dei dati non solo sui disagi curriculari ma anche sui disturbi psichici: «Basti pensare solo ai sintomi di regressione, osservati durante il primo lockdown, nel 65% dei bambini di età minore di 6 anni e nel 71% di quelli di età maggiore di 6, come evidenziato dallo stesso Ministero della Salute che ha recepito l’indagine condotta dall’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova».
Non si contano le difficoltà registrate con la dad per gli studenti con disabilità: «Quanto ai minori disabili, questi sono stati deprivati dell’opportunità di una corretta formazione scolastica a causa dell’emarginazione cui sono costretti per aver visto drasticamente ridotte le ore “di sostegno” ove abbiano la facoltà (soggetta alla disponibilità dell’istituto) di scegliere la presenza “esclusiva” in aula, in totale dispregio del principio di inclusione, o costretti ad un supporto didattico “a distanza” che, come è lapalissiano, spesso non è fruibile per tali minori con diverse abilità».
«Riteniamo che un diritto fondamentale come quello all’istruzione, costituzionalmente garantito, non possa innanzitutto divenire oggetto di una sorta di plebiscito popolare in grado di influenzare le scelte organizzative di chi ci governa, ma soprattutto non possono essere messi su piani diversi il diritto allo studio e quello alla salute. È compito del decisore politico trovare il modo di tenere sempre in perfetto equilibrio tra loro tutti i diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione», aggiungono dal coordinamento.
Per questo il Coordinamento ha chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, e poi il sindaco di Napoli Luigi De Magistris e l’assessore comunale Annamaria Palmieri, il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli, di Avellino, Gianluca Festa, di Caserta Carlo Marino e di Benevento Clemente Mastella, «a ciascuno per le rispettive competenze istituzionali, ad adottare i provvedimenti che riterrà più opportuni atti alla riapertura in presenza di tutte le scuole di ogni ordine e grado a far data dal 7 gennaio 2021, in osservanza del documento operativo “A scuola in sicurezza” stilato dalla stessa Regione Campania, in ottemperanza al DPCM del 3 dicembre 2020».
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