Coronavirus, il Sud non vuole l’epidemia: governatori contro l’esodo
| di Luigi MartinoQuando nel cuore della notte le notizie sulle nuove misure di contenimento del Coronavirus con la chiusura della Lombardia e delle altre province circolavano e sembrava in atto una fuga dei meridionali dalle aree chiuse, il primo a tentare di frenare quest’ondata di rientro potenziale portatrice di contagio è stato il governatore della Puglia, Michele Emiliano. Con un accorato appello postato su facebook alle 2.31, ha invitato i pugliesi fuorisede già messisi in viaggio a fermarsi e tornare indietro.
“Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti – ha scritto – Fermatevi e tornate indietro. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo”. Appello corredato da una ordinanza che dispone l’obbligo di quarantena fiduciaria per 14 giorni per chi decida comunque di tornare dalle zone chiuse dal nuovo Dpcm. Nel giro di qualche ora tutte le altre sei regioni del Sud si sono accodate, con ordinanze analoghe emesse da Molise, Calabria, Basilicata, Abruzzo, Campania e Sicilia.
Così in Campania, dopo l’ordinanza del presidente De Luca, un treno proveniente da Milano e diretto a Napoli è stato fatto fermare due volte nel Casertano, perché la Polizia Ferroviaria doveva identificare tutti i viaggiatori estenuati prima dell’arrivo alla stazione di Napoli Centrale. E lo stesso è successo a Salerno ad un bus proveniente sempre da Milano e diretto a Matera.
Le ordinanze dei presidenti delle sette Regioni dicono sostanzialmente le stesse cose: coloro che sono tornati a partire dal 7 marzo provenienti dalla Lombardia e dalle 14 province” indicate dal nuovo Dpcm hanno l’obbligo di comunicare tale circostanza al proprio medico di medicina generale, di osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni, di non spostarsi o viaggiare e di rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza”. E in caso di “comparsa di sintomi, di avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o l’operatore di sanità pubblica territorialmente competente”.
In un video esplicativo pubblicato in mattinata, per invogliare al rispetto delle regole i più riottoso, il governatore Pugliese Michele Emiliano ha anche sottolineato che la mancata osservanza degli obblighi previsti dall’ordinanza, comporterà le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge, e cioè anche l’arresto.
Non è ancora chiaro chi e come dovrà fare rispettare queste disposizioni. Nel caso pugliese l’ordinanza indica che saranno i prefetti ad assicurare “l’esecuzione delle misure disposte”. Ma il Viminale in una nota ha precisato che “Ferma restando l’autonomia di ciascun ente nelle materie di competenza nei limiti della legislazione vigente”, le ordinanze delle Regioni contenenti delle direttive ai prefetti relative all’emergenza coronavirus “non risultano coerenti con il quadro normativo”. La stessa ministra dell’interno Luciana Lamorgese ha fatto sapere invece che sta lavorando ad una direttiva ai prefetti “per dare attuazione uniforme e coordinata delle disposizioni del Dpcm” con le misure per il contenimento del Coronavirus “che investono profili di ordine e sicurezza pubblica”.
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