Coronavirus: Nino cuce mascherine per l’ospedale di Sapri
| di Redazionedi Marianna Vallone
Ha rimesso in moto la sua passione per aiutare chi lavora ogni giorno nell’ospedale di Sapri per fronteggiare l’emergenza di queste settimane. Per chi nella vita ha fatto tutt’altro lavoro, ma ha sempre amato la macchina da cucire, confezionare delle mascherine è un gioco da ragazzi ma soprattutto un impegno verso gli operatori che difendono i cittadini dal Covid-19 e sono al fianco di chi soffre ogni giorno.
Nino Tramontano, 74 anni, di Caselle in Pittari, ha messo a disposizione del personale sanitario dell’ospedale “Immacolata” di Sapri delle mascherine, vista la grave carenza, quasi assenza, dei preziosi dispositivi di sicurezza in tutto il territorio nazionale. Le indiscutibili capacità sartoriali e il profondo rispetto per medici e infermieri lo ha spinto ad attrezzare il laboratorio in casa, cucendo le mascherine protettive, diventate introvabili, per offrirle al nosocomio saprese, dove da anni lavora anche la figlia Maria.
La sua era una famiglia di sarti. Il padre cuciva vestiti e corredi in tutti i paesi limitrofi, aveva una sartoria e tutti i figli cucivano. Nino, invece, ha fatto altri lavori, ma ha sempre amato la macchina da cucito. Ora regala la sua arte e il buon cuore ai reparti e alla sala operatoria. Un esempio di collaborazione per combattere l’epidemia da coronavirus che fa bene anche al cuore.
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