Coronavirus, Vallo di Diano: scatta incubo per 20 mila persone
| di RedazioneStrade semideserte, serrande chiuse dei negozi, uffici pubblici chiusi all’utenza ed uscite autostradali presidiate notte e giorno dagli agenti della Polstrada. Da un giorno all’altro sono mutate totalmente le abitudini di vita dei circa ventimila residenti di Atena Lucana, Caggiano, Polla e Sala Consilina, i quattro comuni del Vallo di Diano, a sud di Salerno, in quarantena a seguito dell’ordinanza del governatore della regione Campania,Vincenzo De Luca, emessa nella tarda serata di ieri. Per le strade forte spiegamento di forze dell’ordine che eseguono controlli a tappeto per far rispettare il regime di quarantena. Uno stato di grave disagio, ma inevitabile: «Era necessario porre rimedio – secondo il sindaco di Sala, Francesco Cavallone – al preoccupante aumento di contagiati».
Negli ultimi giorni sono state, infatti, rilevate ben 17 persone positive che hanno avuto contatti stretti con almeno altre ottanta persone residenti nei quattro comuni valdianesi in quarantena. A Sala Consilina, centro più popoloso del Vallo di Diano con circa dodicimila abitanti, restano aperti al pubblico pochissimi esercizi commerciali tra i quali i supermercati presi d’assalto dalle prime ore di questa mattina. «Voglio rassicurare i miei concittadini – dice Antonio Cioffi, gestore di un grosso supermercato – al momento non abbiamo alcun problema di approvvigionamento. Riceviamo quotidianamente tutta la merce».
E un’atmosfera surreale si respira anche ad Atena Lucana nella cui area industriale sono presenti numerose attività che occupano complessivamente circa duemila persone. «Già da venerdì scorso abbiamo chiuso i battenti del nostro opificio» dichiara Michele Spolzino noto imprenditore valdianese la cui azienda conta circa 130 dipendenti. Nel Valdiano, e soprattutto nelle aree industriali di Polla e Teggiano, operano diverse aziende di medie dimensioni che commercializzano i loro prodotti in tutto il mondo il cui indotto è di notevole importanza per l’economia locale. «Ho sentito altri imprenditori del Vallo e mi hanno comunicato che nelle prossime ore o ridimensioneranno o chiuderanno anche le loro attività. Ora pensiamo a combattere l’epidemia – conclude Spolzino – poi si vedrà come fare per mandare avanti le nostre aziende».
A Caggiano, piccolo centro con circa duemila residenti, da questa mattina un’apposita ordinanza sindacale predispone che gli acquisti alimentari si possono effettuare una sola volta alla settimana, mentre gli anziani e quanti sono sottoposti a quarantena fiduciaria saranno serviti direttamente a casa dai volontari della protezione civile. Aria di tensione si respira anche a Polla sede dell’ospedale che serve l’utenza del Valdiano e dei centri limitrofi. In ospedale scarseggiano i presidi. Ed allora un sarto locale, che distribuisce i suoi abiti in tuttaItalia, ha deciso di fermare la sua produzione per cucire artigianalmente mascherine da fornire alla locale protezione civile ed ai comuni valdianesi. Il focolaio dell’epidemia nel Vallo di Diano ha avuto inizio dopo un raduno di catechesi svoltosi in una struttura alberghiera ad Atena Lucana il 28, 29 febbraio ed il primo marzo. Allo stesso raduno aveva partecipato anche il 75enne di Bellizzi deceduto il dieci marzo scorso risultato positivo al coronavirus.
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