Cos’è il Selfiemployment, finanziamenti per giovani imprenditori
| di Marianna Vallone«Una nuova misura che aiuta non soltanto i giovani ma anche le donne e i disoccupati senza limiti di età. In un ambito delicato, quello del finanziamento bancario, chi non ha “garanzie” è difficile che riesca ad ottenere un prestito. Ed ecco che per aiutare chi vuole avviare un’attività d’impresa nasce il Selfiemployment». A spiegarlo è Luca Iovine, aziendalista e tutor aziendale, ai microfoni di RTL 102.5.
In che modo
«Aiuta con un prestito a tasso zero tutte le persone che vogliono farlo, qualsiasi sia il campo di attività. Il prestito può arrivare fino a 50mila euro. Il rimborso del prestito avviene dopo il primo anno di attività. E’ una misura interessante affrontata in maniera molto seria da Invitalia e da Anpal, attori di questa agevolazione per gli aspiranti imprenditori. Viene prestato anche un servizio di assistenza e tutoraggio, una persona che lo aiuta e supporta nelle fasi più critiche della gestione di un’attività aziendale. Avviene sia nella fase di preparazione ma anche nella fase successiva al finanziamento».
Tra le misure anche Resto al Sud, rivolta ai residenti al Sud e al centro Italia. «Per loro e per chi vuole tornare dall’estero c’è una misura specifica – spiega l’esperto salernitano – che prevede sia il finanziamento a tasso zero ma anche un contributo a fondo perduto sugli investimenti che l’imprenditore deve affrontate del 50 per cento sulla spesa complessiva». Dunque una metà va restituita, l’altra metà no. «Una opportunità importante. Ci sono state oltre 20mila domande presentate in questi anni, 7mila finanziate e prodotti 28mila posti di lavoro da parte degli imprenditori».
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