«Costabile Carducci e la presa del Municipio». I moti del 1848 rivivono nel centro storico di Vibonati
| di Marianna ValloneLa Storia del Risorgimento tra dibattiti, celebrazioni, cultura e gastronomia. L’8 ed il 9 luglio prossimi, all’interno del centro storico di Vibonati, nell’ambito del progetto POC 2022 Regione Campania “Tracce di rivoluzione. La storia del Cilento “oltre” Pisacane”, sarà allestito un percorso storico-culturale realizzato dal Comune di Vibonati in collaborazione con i Comuni di Sapri (capofila) Torraca, Ispani e Tortorella.
Il via venerdi 8 luglio, alle h.20 in piazza SS Annunziata (davanti alla sede comunale), con il convegno “I moti del 1848 nel Cilento, Carducci e rivoltosi a Vibonati”. Durante l’incontro, moderato dal professor Vincenzo Abramo (progettista dell’iniziativa e regista della manifestazione), relazioneranno gli avvocati Franco Maldonato (presidente dell’associazione culturale “Oltre Pisacane”) ed Ennio Apuzzo, sulla situazione storico-culturale nel Regno di Napoli e in particolare nel Cilento, in quegli anni. Maldonato ed Apuzzo evidenzieranno il progetto e la figura del patriota Costabile Carducci, giunto a Vibonati il 4 febbraio del 1848. E proprio per commemorare questo evento, sabato 9 luglio a partire dalle h.21 sempre a Vibonati in piazza SS.Annunziata, si svolgerà la rievocazione storica dell’arrivo, nel borgo, di Carducci, che capeggiò la rivolta contro il re Ferdinando II di Borbone nel nostro Cilento.
Al suon della tofa, rivoltosi e popolani, in costume d’epoca partiranno da largo Monastero per giungere in piazzetta S.S. Annunziata, dove bruceranno atti comunali e della Polizia e dove Carducci leggerà il proclama. Dalle ore 21.00 alla mezzanotte si potrà, inoltre, visitare la mostra storico-iconografica sul Risorgimento a cura del pittore Emanuele Lione, allestita nel Museo “Vicente Gerbasi” in Piazza Carceri e, sempre a partire dalle 21, si potranno degustare prodotti tipici della tradizione vibonatese nei 4 bivacchi che verranno preparati nel centro storico del borgo. «Non sarà una semplice rievocazione, bensì una celebrazione dei nostri martiri che hanno sofferto le galere per professare la loro libertà», sottolinea il professor Vincenzo Abramo.
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