Gerardo Lembo si difende su facebook dalle accuse di Presadiretta
| di Biagio Cafaro
Nella prima puntata di Presadiretta di quest’anno, dedicata ad Angelo Vassallo, il sindaco ucciso lo scorso 5 settembre, è stato tirato in ballo l’imprenditore Gerardo Lembo. Nell’inchiesta sono state mostrate varie costruzioni non ultimate, che deturpano il paesaggio di Montecorice, soprattutto la cosiddetta “lottizzazione del Melaro”, nata su terreni di Gerardo Lembo. Nel filmato, Francesco Malzone, ex presidente di alleanza nazionale di Montecorice, ha dichiarato di aver rilasciato un’intervista in cui criticava l’operazione “Melaro”, in seguito alla quale ha subito delle forti pressioni. Infatti, Malzone, è stato preso e portato fuori casa da Giuseppe Damiani e il figlio Bruno, lo stesso che Angelo Vassallo avrebbe affrontato sul porto di Acciaroli in merito a spacci di droga. È stato infilato in macchina e portato via, oltre ad essere minacciato di morte e picchiato. Da quanto ha rilasciato Malzone, le violenze che ha subito sono state fatte in presenza del vicesindaco di Montecorice insieme a Lembo Gerardo, “Il costruttore, ha dichiarato Malzone, si godeva che avessero fatto il servizio per lui, che mi avessero castigato”. Nel servizio, Iacona dice: “Erano le lottizzazioni del Melaro che interessavano a Gerardo Lembo e al vicesindaco Maurizio Margarucci, altro che gratta e pesca”. A prender voce, nel servizio di Iacona, è stato anche Giuseppe Tarallo, ex presidente del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, oltre ad essere stato sindaco del comune di Montecorice, il quale ha dichiarato a riguardo del progetto di lottizzazione di san Nicola: “C’è un piccolo gruppo di affari che decide le cose da comprare e vendere e poi cura l’approvazione fino alla fine […] Vassallo si era poggiato contro questo insediamento”.
In merito a questo servizio, Gerardo Lembo ha risposto alle accuse. Ha usato il social network facebook per dar voce alla sua verità. Nella nota scritta dall’imprenditore sono pubblicate foto, articoli di giornale, pareri della commissione edilizia (il cui presidente di allora era il sig.: Rinaldo Maffia), il parere della soprintendenza, nulla osta favorevole con surroga per scadenza dei termini da parte del comune, ricorsi al tar di Salerno e, in fine, il ricorso al consiglio di stato a Roma con accoglimento del ricorso. Lembo scrive: “Tutte queste approvazioni sono state ottenute durante l’amministrazione del sindaco di allora che era Giuseppe Tarallo dopo di che è finita la loro legislatura toltagli dai cittadini stanchi del loro cattivo operato, subentrando l’attuale amministrazione se ne consegue che l’attuale amministrazione a me non ha concesso alcun che se non facendo il loro dovere verso i cittadini acquisendo il terreno destinato a pubblico utilizzo”. Queste è la “Verità assoluta” di Gerardo Lembo, “tutto il resto è fango, usato a scopo politico e personale a scapito del cittadino. In fine restituisco a loro il proprio fango, per te caro Giuseppe (Tarallo, ndr) ti faccio presente che è questa la trasparenza!” Rincara la dose: “Ricordalo anche al tuo ex collega politico Buttarazzi. A proposito, approfitto per dire che dove avete fatto l’intervista televisiva ci sono state strutture sequestrate per abusivismo di proprietà della moglie del signor Buttarazzi. Viste le polemiche, il sottoscritto aspetta risposte dalla procura della Repubblica di Vallo della Lucania, dall’ufficio tecnico del comune, dalla soprintendenza, ecc., ricordandovi che al protocollo numero 5210 del 7/10/2007 c’è ogni chiarimento. Se la cosa non avrà seguito mi rivolgerò personalmente al procuratore della Repubblica del foro di Vallo della Lucania”.
Nella nota scritta dall’imprenditore Gerardo Lembo non si è fatto il minimo accenno riguardo alle pressione che ha subito Francesco Malzone, non ha smentito, come non ha confermato.
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