Covid-19, una provincia segnata dal virus: metà dei cittadini contagiati

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Covid-19, una provincia segnata dal virus: metà dei cittadini contagiati

Circa la metà dei residenti della provincia di Salerno ha contratto il Covid-19 nel quinquennio tra il 2020 e il 2024. Sono numeri impressionanti, ma non esaustivi: molti casi non sono stati tracciati, poiché alcune persone hanno scelto di non sottoporsi ai tamponi o hanno confuso i sintomi del virus con quelli di una banale influenza.

Le zone più colpite Nel periodo in esame, la provincia di Salerno ha registrato 490.304 contagi su 1.076.670 residenti, pari al 45,6% della popolazione. Le aree più colpite sono state il distretto sanitario 60 (Nocera Inferiore e Superiore, Castel San Giorgio e Roccapiemonte), con un tasso di positività del 50% (45.663 casi su 91.300 abitanti). Seguono i distretti 66 (Salerno-Pellezzano, 49%), 68 (Giffoni-Pontecagnano, 49%), 65 (Battipaglia-Bellizzi-Olevano, 47%) e altri con percentuali simili.

La media provinciale del 45% è stata rispettata in aree come i distretti 63 (Cava-Costiera Amalfitana) e 64 (Eboli-Campagna). Al di sotto della media si trovano invece i distretti 69 (Capaccio-Roccadaspide, 40%), 72 (Sala Consilina-Vallo di Diano, 39%), 71 (Golfo di Policastro, 38%) e 70 (Vallo della Lucania-Agropoli, 32%).

La densità demografica ha giocato un ruolo determinante: le zone urbane come l’Agro Nocerino Sarnese, Salerno e i Picentini hanno subito una diffusione maggiore del virus rispetto alle aree rurali, meno popolate ma con una maggiore incidenza di anziani, che sono stati protetti grazie alle campagne vaccinali.

Il bilancio dei decessi Tra il 2020 e il 2024, la provincia di Salerno ha registrato 2.231 decessi legati al Covid-19. La mortalità è diminuita drasticamente grazie all’introduzione dei vaccini: dall’1,6% del biennio 2020-2021 (più elevata prima dell’avvio delle vaccinazioni) si è passati allo 0,17% nel 2022 e allo 0,05% nel 2023 e 2024.

Il professor Francesco De Caro, docente di Igiene e Sanità Pubblica all’Università di Salerno, ha sottolineato come la strategia vaccinale abbia salvato un’intera generazione di anziani e fragili. «Con il Covid dovremo convivere per sempre, ma non sarà più un problema come in passato, grazie ai progressi delle case farmaceutiche nel produrre vaccini aggiornati,» ha spiegato De Caro.

Il contributo del sistema sanitario Arcangelo Saggese Tozzi, responsabile del dipartimento di medicina preventiva dell’ASL Salerno, ha evidenziato l’importanza di una risposta integrata all’emergenza sanitaria. La collaborazione tra operatori sanitari, enti locali e associazioni ha permesso di contenere l’infezione e salvare vite umane. Un plauso particolare è stato rivolto ai giovani medici delle Unita di Continuità Assistenziale (USCA), che hanno visitato migliaia di pazienti, garantendo cure domiciliari e supporto psicologico.

Estate e diffusione del virus A differenza di altre malattie respiratorie, il Covid-19 ha mostrato una maggiore diffusione nei mesi estivi. Questo fenomeno è stato attribuito all’incremento dei viaggi, all’uso di sistemi di condizionamento e alla maggiore mobilità durante le vacanze.

Uno sguardo al futuro Il Covid-19 ha lasciato un segno profondo nella storia recente della provincia di Salerno, ma l’esperienza acquisita ha rafforzato il sistema sanitario e la comunità. Grazie alla scienza e alla solidarietà collettiva, oggi possiamo guardare al futuro con maggiore serenità, consapevoli che la sfida è stata affrontata e vinta.

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