Covid, aumento casi Campania. De Luca: «Chiudo tutto»
| di Redazione«Siamo in una fase delicata, nei prossimi giorni se non avremo dati tranquillizzanti ripercorreremo senza esitazione quanto già fatto per fermare movida, luoghi di ritrovo, discoteche. Siamo nel pieno dell’epidemia, se la curva continua a salire chiuderemo tutto. Se l’alternativa è tra avere morti in strada o fare una allegra passeggiata, non ci sarà alcun dubbio». Così il governatore Vincenzo De Luca su Facebook, ribadendo l’appello a comportamenti corretti specie con l’uso delle mascherine, reso obbligatorio anche all’aperto. «Dobbiamo fare oggi uno sforzo straordinario altrimenti avremo momenti davvero difficili per le nostre famiglie. Solo con comportamenti responsabili non avremo ripercussioni sulle attività economiche».
«Oggi abbiamo 14.255 positivi, la previsione degli epidemiologi da qui al 21 ottobre è di un incremento di 5000 contagi», ha detto ancora il presidente della Regione Campania snocciolando numeri in diretta Facebook e spiegando che l’obiettivo della Regione è di avere in tempi brevi a disposizione 940 posti letto per ricoveri covid in degenza ordinaria e 500 posti di terapia intensiva che possono essere portati entro fine anno a 900. «Oggi – ha spiegato De Luca – abbiamo 371 persone ricoverate per ricoveri ordinari su 552 posti letto per pazienti Covid disponibili. Possiamo arrivare in tempi brevissimi a 940 posti letto per ricoveri Covid non in terapia intensiva. Vista la previsione di 5.000 positivi dobbiamo calcolare il 10% di ricoveri. La situazione di ottobre sarà delicata e sarà importante garantire un posto letto per un paziente covid non grave. Arriveremo sostanzialmente ad avere 1.000 posti letto e se la situazione diventa più grave, drammatica, troveremo altri posti letto facendo l’unica cosa possibile, cioé rinviando gli interventi ordinariamente previsti».
Ancora, «per le terapie intensive abbiamo oggi 25 ricoveri su 38 posti disponibili ma in 48-72 ore possiamo avere 500 posti terapia intensiva. L’obiettivo è di arrivare entro l’anno a 900 posti di terapia intensiva, ci auguriamo di non coprirli ma non sappiamo come evolve l’epidemia. Mentre fino a 10 giorni fa i pazienti avevano un’età inferiore ai 30 anni, ora l’età alzata perché i ragazzi asintomatici sono tornati in famiglia e trasmettono il contagio a genitori, nonni, parenti. Per questo serve più terapia intensiva», ha concluso De Luca.
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