Covid, nuovo Dpcm divide l’Italia: zona rossa, arancione e gialla

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Covid, nuovo Dpcm divide l’Italia: zona rossa, arancione e gialla

di Marianna Vallone

Rossa, arancione o verde. Questi i tre scenari di rischio che nel nuovo Dpcm dividono l’Italia in zone da sottoporre a restrizioni in base all’andamento della pandemia da Coronavirus. La regione Campania dovrebbe essere «arancione». Il nuovo Dpcm che entrerà in vigore giovedì, è stato pubblicato in mattinata in Gazzetta ufficiale e a breve si saprà in quale fascia di rischio sarà collocata la regione, con un’ordinanza del ministro della Sanità Roberto Speranza. 

Per il momento restano salde e comuni a tutti alcune norme come il coprifuoco dalle 22 alle 5, la Dad al 100% per le scuole superiori, la chiusura ai centri commerciali nel week-end e il limite del 50% per il trasporto pubblico. Poi ci sono norme più stingenti previste zona per zona. 

Per la Campania non ci sono dati certi, se non che il presidente della Vincenzo De Luca avrebbe voluto per la Campania la zona rossa. Su questo aspetto il nodo sarà sciolto a breve. La differenza tra zona arancione e rossa, per la Campania, è significativa: la zona rossa ha limitazioni simili ad un lockdown prevedendo anche il blocco anche degli spostamenti in città se non verso la propria residenza e se non adeguatamente motivati. Mentre quella arancione prevede la chiusura dei ristoranti, spostamenti limitati fra Comuni, chiusura di molte altre attività, blocco spostamenti fra regioni. 

Zone rosse
Sotto la lente dell’ultimo report per l’ingresso nello scenario rosso ci sono Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, provincia autonoma di Bolzano. In questo caso sarà vietato ogni spostamento sia verso altre regioni che all’interno del territorio, salvo ragioni lavorative, di necessità o di salute. Dad dalla seconda media. Chiusi bar, pasticcerie, ristoranti e tutti i negozi di beni non essenziali. Consentita consegna a domicilio. E garantita l’apertura di parrucchieri e centri estetici.

Zone arancioni
Liguria, Puglia, Campania e Veneto, sarebbero da considerarsi zona arancione. L’inserimento comporterebbe la chiusura di bar e ristoranti, mentre rimarrebbero aperti parrucchieri e centri estetici. Per quanto riguarda i trasporti anche qui dimezzamento della capienza, mentre il dpcm vieterebbe nelle zone arancioni ogni spostamento dalla regione, in entrata o in uscita; vietati anche quelli in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, fatte salve le esigenze lavorative, di studio o di salute.

Zone verdi
Misure meno restrittive per le regioni «verdi».  E quindi: coprifuoco a partire dalle 22, chiusura di mostre e musei, didattica a distanza per le superiori e in presenza – ma con obbligo di mascherina – per elementari e medie, chiusura di medie e grandi strutture di vendita nelle giornate festive e prefestive.


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