Covid, ora è il governo che prepara la stretta: rischio chiusure
| di Luigi Martinodi Luigi Martino
Il “coprifuoco”, a partire dalle 22 o dalle 23, durante la settimana. E, nei weekend, misure ancora più stringenti, ma senza arrivare a un lockdown. Sarebbero le ipotesi sul tavolo del governo e che dovrebbero essere discusse in nottata dai capi delegazione. Niente è deciso, assicurano più fonti: le proposte verranno fatto stasera al premier Giuseppe Conte e valutate con lui. E il confronto probabilmente non si esaurirà stanotte ma proseguirà almeno anche domani, a partire dall’incontro in programma tra governo e Regioni. Anche perché tra gli stessi ministri ci sono idee discordanti: gli esiti della discussione sul nuovo dpcm non sono scontati.
Sul tavolo, nonostante le smentite di Palazzo Chigi e la contrarietà di alcuni ministri, ci sarebbe l’ipotesi di una sorta di coprifuoco, ossia la chiusura – alle 22 o alle 23 – di tutti i locali e negozi, con eccezioni come le farmacie (ma su come modulare l’intervento le ipotesi sarebbero diverse). Ci sarebbe poi il rafforzamento dello smart working obbligatorio, che dovrebbe essere portato al 70% per la P.a. Nessuna chiusura delle scuole, ma un rafforzamento degli orari scaglionati e anche delle lezioni a distanza. Ci sarebbe anche l’idea di un’ulteriore stretta allo sport, con uno stop agli sport di contatto non solo amatoriali ma anche dilettantistici, ossia praticati nell’ambito di società sportive. Nelle Regioni con indice di contagio particolarmente alto – secondo alcune indiscrezioni – si potrebbe valutare la chiusura anche di palestre, parrucchieri, estetiste e centri estetici, cinema e teatri.
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