Il rischio dell’usura aggredisce il Sud, colpa del fisco
| di Maria Antonia CoppolaL’usura esplode nel Sud, colpa del fisco. Campania, Calabria e Puglia le aree in cui il fenomeno e’ maggiore, dice la Cgia di Mestre.Secondo un’indagine dell’associazione, svolta confrontando 8 indicatori, partendo da un indice medio nazionale di usura di 100 la Campania registra un tasso di 174 (+74%), seguita da Calabria 144, Puglia 143, e Basilicata 137. Al riparo dai ‘cravattari’, il Nordest: Trentino Alto Adige 50, FVG 66, Veneto 71 ed Emilia Romagna 73.
La maglia nera del rischio usura spetta alla Campania. Seguono la Calabria, la Puglia, la Basilicata e la Sicilia. Il fenomeno, al contrario, risulta quasi sconosciuto nel Nordest. Sulla base di un’elaborazione in cui sono stati messi a confronto alcuni indicatori regionalizzati riferiti al 2009, risultano determinanti i dati quali la disoccupazione, i fallimenti, i protesti, i tassi di interesse applicati, le denunce di estorsione e di usura, il numero di sportelli bancari e il rapporto tra sofferenze e impieghi registrati negli istituti di credito. "Dimensionare l’usura o le estorsioni solo attraverso il numero di denunce – commenta il segretario della Cgia di Mestre, Giuseppe Bortolussi – non è attendibile. Per questo abbiamo messo a confronto ben otto sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedeltà questa emergenza. Emerge con chiarezza oltre al perdurare della crisi per artigiani e commercianti, che sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori economici nella morsa degli usurai. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni".
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