Cumuli di alghe sulla spiaggia, i bagnanti scappano. Ortolani: «Progetto sbagliato»
| di Marianna ValloneMontagne di alghe, acque stagnanti e cattivi odori. E’ la situazione registrata la scorsa domenica nel tratto del Lido Azzurro ad Agropoli, dove è stata costruita in primavera una barriera per il ripascimento costiero, per limitare il fenomeno erosivo del mare e per difendere l’abitato dalle mareggiate. Un intervento però che non ha avuto finora l’efficacia sperata. Un disastro annunciato, un anno fa da Franco Ortolani, ordinario di Geologia all’Università Federico II di Napoli. «E’ bene ricordare che costruttivamente per mesi, a partire da novembre 2014, abbiamo cercato di farli ragionare, ripetutamente, motivatamente, per evitare il degrado attuale. – ha spiegato in una nota l’esperto – Ci hanno deriso malignando circa mire nascoste che avrebbero motivato le osservazioni motivatamente critiche. I fatti hanno inoppugnabilmente dimostrato che avevano torto coloro che hanno pensato, che hanno progettato, che hanno validato un progetto sbagliato, coloro che lo hanno realizzato». Secondo Ortolani il progetto è sbagliato. «Hanno approvato un progetto sbagliato – ha detto – con i soldi dei cittadini hanno danneggiato la spiaggia del Lido Azzurro. Le nostre critiche motivate e le previsioni del degrado avanzate fin da novembre 2014 erano esclusivamente ‘buoni consigli tecnici’ e non manovre di disturbo gratuito al ‘manovratore’. Le opere pensate, progettate, approvate e realizzate, denominate “Porto Furbo”, – ha concluso – sono tecnicamente incompatibili con una spiaggia balneabile. Il fatto che oggi si ricordino i demeriti tecnici rientra sempre nel dibattito tecnico: chi ha sbagliato tecnicamente può improvvisamente trasformarsi in infallibile tecnico?».
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