Latte a lunga conservazione!!!
| di Federico MartinoCome ci nutriamo a volte può sembrare scontato. Le aziende sono chiare fino ad un certo punto e nella mail arrivata in redazione si parla di “latte a lunga conservazione”. Un affare sconosciuto ai consumatori. Quante volte pensando di poter usufruire di una scorta di latte per i nostri figli abbiamo preso il “latte a lunga conservazione” in modo da averne in casa e non restarne senza? Ebbene bisogna sapere come questo latte viene commercializzato, in modo da salvaguardarci da ogni problema derivante. Intolleranza ai latticini e simili sono, ormai, diventati un argomento quotidiano. Bisogna sapere.
Il latte ha una scadenza.
Il latte scaduto non venduto viene mandato di nuovo al produttore che PER LEGGE può effettuare di nuovo il processo di pastorizzazione a190 gradi e rimetterlo sul mercato. Questo processo PER LEGGE può essere effettuato fino a 5 VOLTE.
Il produttore è obbligato a indicare quante volte è stato effettuato il processo, e in effetti lo indica, ma a modo tutto suo, nel senso che chi si è mai accorto che il latte che sta bevendo è scaduto e ribollito chissà quante volte?Il segreto è guardare sotto il tetrabrick e osservare i numerini. Ci sono dei numeri 12345. Il numero che manca indica quante volte è scaduto e poi ribollito il latte.
ES: 12 45 manca il “tre”: scaduto e ribollito 3 volte.
Ma non finisce qui, perchè in una scatola da 12 buste ci saranno alcune buste dove manca il numero e altre dove ci saranno tutti i numeri. Attenzione tutto lo scatolone avrà ricevuto questo trattamento. In questo modo le aziende si arricchiscono, riciclando di fatto il latte scaduto, e chi ne paga le conseguenze siamo noi che di fatto beviamo acqua sporca!!
segnalazione di un lettore attento alla salute
©Riproduzione riservata