Una storia dimenticata, una ferita ancora aperta avvolta nel silenzio della classe politica e della storiografia per quasi 50 anni. La strage delle foibe. Il 10 febbraio 2005 il parlamento italiano ha dedicato una giornata in ricordo di quelle vittime uccise dai partigiani di Tito negli anni appena successivi alla seconda guerra mondiale. Da quel 10 febbraio è iniziata di certo una lunga metabolizzazione di quella pagina oscura della storia del nostro paese, si è iniziato a parlarne, a discutere, ad indagare. È nel ricordo delle vittime di quel massacro che a Vallo Della Lucania, venerdì 27 marzo presso il teatro comunale sito all’ex convento dei domenicani alle ore 18.30, verrà proiettato “Magazzino 18” lo spettacolo teatrale di e con Simone Cristicchi che tratta appunto dell’esodo di quegli “italiani cancellati dalla storia”. Un momento di dialogo e di ascolto su una tematica quanto mai delicata. L’evento è patrocinato dal comune di Vallo e organizzato dall’associazione Politica “Tradizione futuro”.
È proprio la presenza di quest’organizzazione di stampo politico che desta alcune perplessità da parte di alcuni cittadini, in particolare ad esporsi in prima persona è Antonio D’Agosto, attivista politico noto all’interno della cittadina vallese. «Il simbolo del comune di Vallo della Lucania è stampato vicino a quello di Tradizione Futuro, chiara associazione legata a gruppi di destra, che ancora inneggiano al ventennio, per pubblicizzare un evento culturale – spiega D’Agosto che attacca – il 27 marzo, si incontreranno l’amministrazione Aloia e l’associazione Tradizione Futuro, non per riflettere su un dramma che merita rispetto, ma per una squallida contrapposizione ideologica». «Ho sempre criticato il silenzio sull’eccidio delle Foibe e trovo giusto che se ne discuta, ma sicuramente è inopportuno associare il simbolo del comune con simboli che hanno difeso valori diversi da quelli Repubblicani e lontani anni luce dai concetti di democrazia e di uguaglianza che sono alla base della nostra Costituzione – continuando poi afferma -Cosa diversa sarebbe stato un incontro con storici, anche se con visioni diverse, per parlare dell’argomento, ma senza simboli ideologici anacronistici». E conclude D’Agosto con una frecciatina al sindaco Aloia sul ristrutturazione dell’aula consiliare, sita sempre nel plesso dell’ex convento dei domenicani: «Complimenti, la Guernica dall’aula consiliare non andava bene per il sindaco Toni Aloia perchè deprimente, i Fascisti invece, mettono sempre molta allegria».