Dal Cilento proposta a sindaci d’Italia, Pisani: «Vacciniamoci e diamo esempio»
| di Luigi Martinodi Antonio Vuolo
«Sono pronto, oggi stesso, a vaccinarmi con AstraZeneca. In qualità di primo cittadino, ho il dovere di dare l’esempio ai miei concittadini. I dati sulle reazioni avverse, fino ad ora rilevati, ci dicono che il vaccino è sicuro. Spero vivamente che tutti i miei colleghi, dopo il parere dell’Agenzia europea del farmaco, decidano di percorrere questa strada». A lanciare l’invito a tutti i sindaci d’Italia è Stefano Pisani, primo cittadino di Pollica e coordinatore regionale Anci Piccoli Comuni e delegato Anci nell’Unità di Crisi Campana per il Covid–19.
«Ho sempre nutrito massima fiducia nella scienza, nella medicina e negli Istituti Regolatori (come Ema e Aifa) che hanno approvato il vaccino AstraZeneca – aggiunge Pisani – I vaccini, e non da oggi, hanno salvato l’umanità da più malattie e anche stavolta, dai riscontri scientifici, i benefici sono notevolmente superiori agli effetti contrari, che purtroppo possono verificarsi. Sarebbe da folli bloccare una campagna vaccinale, proprio nel momento in cui stava per decollare, sulla base di un’infodemia paurosa».
«Se il Governo, sulla scorta del parere dell’Agenzia europea del farmaco, disporrà per la ripresa della somministrazione, propongo di reperire quante più dosi possibili di AstraZeneca, acquistando anche quelle non utilizzate negli altri paesi europei che ne hanno sospeso l’utilizzo, per accelerare definitivamente sulla campagna vaccinale e uscire quanto prima da questo incubo – conclude Pisani -. Il Presidente Mattarella ci ha insegnato ad ognuno di noi che bisogna attendere il proprio turno per la vaccinazione, credo che sia arrivato il turno dei primi cittadini. A noi tocca essere i primi quando è necessario dare l’esempio e dopo l’ultimo cittadino quando è necessario mettere in sicurezza la comunità. La mia non è una boutade, credo solo che sia giunto il momento di far capire che il vaccino è sicuro e la scienza è l’unica arma per tornare alla normalità».
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