Dal Cilento tenta la fuga in bici, la storia di Karim salvato al Policlinico Federico II
| di Antonio VuoloViene accolto in una casa famiglia nel Cilento, ma tenta la fuga con una bicicletta. Solo dopo l’intervento dei mediatori culturali e degli interpreti, si comprenderà che il ragazzino sta tentando di raggiungere un parente oltralpe. Durante la fuga, Karim si sente male, i medici che lo prendono in cura scoprono che è diabetico. Ricoverato per essere curato, ha difficoltà ad accettare la situazione e comprendere quello che sta accadendo. Così tenta di buttarsi dalla finestra, e solo l’intervento tempestivo da parte dei sanitari e degli accompagnatori scongiura il peggio. Quindi, dopo i trattamenti medici per il diabete, sono necessari un supporto che comprenda anche quello psicologico e neuropsichiatrico.
Così l’adolescente arriva a Napoli, al reparto di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Federico II, guidato da Carmela Bravaccio. Nonostante le difficoltà legate alla lingua e alle diverse usanze, l’intervento di un mediatore culturale consente l’instaurarsi di un rapporto di fiducia con il personale sanitario. Karim impara a gestire il suo diabete ma ha anche un supporto che gli restituisce una prospettiva nuova e diversa di vita. Un lavoro di equipe, dunque, che ha visto interfacciarsi, ognuno per le proprie competenze, medici diabetologi pediatri, assistenti sociali e neuropsichiatri infantili, in rete con il territorio e con le istituzioni giuridiche preposte alla gestione di un caso tanto delicato. «La nostra Azienda ospedaliera universitaria intende continuare a fare rete con il territorio per garantire risposte concrete in situazioni di grande complessità», sottolinea il direttore generale Anna Iervolino.
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