De Luca commissario Sanità in Campania, Giordano: «Nomina scandalosa»
| di RedazioneVincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, è stato nominato ieri commissario straordinario della Sanità della regione. Dapprima perplessa la ministra per la Salute Lorenzin in quanto un governatore possa essere allo stesso tempo controllore e controllato, poi decisa sulla scelta ricaduta sul governatore della Campania ed ex sindaco di Salerno. Joseph Polimeni, nominato dal Governo per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Campania, aveva annunciato le sue dimissioni dall’incarico la scorsa primavera. Da allora la sanità non aveva avuto una guida. Ne è seguito un braccio di ferro tra i vertici di palazzo Santa Lucia e il ministero della Salute. La decisione ha fatto storcere il naso a non pochi, tra questi si è espressa anche Silvia Giordano, del Movimento Cinque Stelle.
«La nomina di De Luca a commissario della sanità in Campania è davvero scandalosa: – ha detto – il controllore che controlla il controllato. Il M5S ha denunciato questo conflitto di interesse moltissime volte con interrogazioni e interpellanza, ma evidentemente gli interessi politico-elettorali sono più forti di ogni denuncia legale e fondata. Comunque non mi arrendo e in settimana presenterò un question time per capire quali motivazioni politiche hanno spinto il governo Gentiloni a scongelare una nomina contrastata anche dal ministro Lorenzin. – e ha proseguito – Sembra chiaro che l’avvicinarsi delle elezioni politiche solleciti la conclusione di accordi e patti per qualche manciata di voti in più. Così come sembra palese la necessità di ricorrere a chi, come Vincenzo De Luca, promuova campagne elettorali scientifiche e organizzate sulle fritture di pesce sponsorizzate già in occasione dell’ultima campagna referendaria. Il M5S è completamente estranea a questi atteggiamenti poco istituzionali, perciò chiederò al ministro Lorenzin cosa abbia fatto cambiare idea al Governo. La nomina di De Luca – ha concluso la Giordano – non fa bene all’immagine della Campania, né tantomeno alla sanità, settore dove si forniscono servizi costituzionalmente garantiti ai cittadini e non fritture di pesce».
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