Delitto Vassallo, possibile svolta: magistrati e carabinieri volano in Colombia per interrogare il «brasiliano»

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Delitto Vassallo, possibile svolta: magistrati e carabinieri volano in Colombia per interrogare il «brasiliano»

Potrebbero finalmente essere vicine a una svolta le indagini sulla morte di Angelo Vassallo, il ‘sindaco pescatore’ trucidato con nove colpi di pistola la notte del 5 settembre 2010 nel comune di Pollina, nel Cilento, dove era primo cittadino. Dopo dieci mesi di contrattazioni con l’autorità giudiziaria colombiana, un pm della procura di Salerno, accompagnato da investigatori del Ros dei carabinieri, è partito per Bogotà per interrogare Bruno Humberto Damiani De Paula, alias ‘il brasiliano’. L’uomo, in carcere da febbraio per due distinte ordinanze per i reati di estorsione compiute nel 2006 ai danni di commercianti di Eboli e Salerno, potrebbe essere a conoscenza del movente per l’omicidio di Vassallo. Ne sono convinti gli investigatori e gli inquirenti poichè l’uomo, quando era in Campania, era vicino ad ambienti della criminalità e dello spaccio di droga nel Cilento, ambienti contro i quali era più volte sceso in campo Vassallo. ‘Il brasiliano’ è stato più volte chiamato in causa proprio in considerazione dell’attività di contrasto allo spaccio di droga che vedeva impegnato il sindaco di Pollica.

Pronto a collaborare «Mi ha detto che della morte di Angelo Vassallo non sa assolutamente nulla – ha precisato alla stampa qualche settimana dopo l’arresto il difensore Michele Sarno – Se i magistrati dovessero convocarlo su questo tema, non potrà che dire lo stesso anche a loro». Eppure per gli inquirenti Damiani sa molte cose sul delitto irrisolto di Pollica. Non solo perché a lui è addebitata l’organizzazione dello spaccio di stupefacenti nella frazione marina di Acciaroli, ma perché il suo nome è fatto da due collaboratori di giustizia, secondo i quali «Damiani si sarebbe vantato dell’omicidio in ambienti criminali di Salerno». Dichiarazioni che non sono bastate a disporre una misura cautelare con l’accusa di omicidio, ma che lo mettono comunque nella lista degli indiziati. O, almeno, di quelli che di quel delitto sanno qualcosa. Lui nega, mentre si dichiara pronto a rispondere sulle altre accuse: lo spaccio, appunto, e le estorsioni con il gruppo dei fratelli Stellato. «Ha espresso la volontà di essere interrogato quanto prima» ha fatto sapere il suo legale sempre nella stessa intervista. L’avvocato ha inoltrato al governo colombiano un’istanza di trasferimento in Italia. «Un’istanza – dice Sarno – che conferma la piena disponibilità a collaborare alle indagini e a chiarire la sua posizione. Damiani con questa decisione dimostra che non intende frapporre ostacoli alla sua estradizione in Italia nel più breve tempo possibile» 

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